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Gli studenti friulani al Giubileo del mondo educativo: a Roma un’infusione di speranza

«Cosa vorremmo nella scuola del futuro? La possibilità di vivere più di frequente esperienze di crescita come questa!» L’emozione nelle voci di Nicole e Natanael è palpabile. Difficile sintetizzare a parole quanto hanno avuto modo di vivere nei giorni scorsi a Roma, partecipando al Giubileo del mondo educativo.

I due giovani, studenti dell’Istituto Marinoni di Udine, sono rientrati giovedì 30 ottobre, dopo una full immersion di cinque giorni nella capitale che li ha visti protagonisti, assieme ad altri due compagni e ad un’insegnante, di una settimana fitta di laboratori e incontri nell’ambito di “Scuola Futura”, culminata proprio il 30 ottobre con l’udienza con Papa Leone e con l’incontro con il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’Educazione, e il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. Con Nicole Magbojos, (4ªD – indirizzo Grafica e comunicazione) e Natanael Ciorba (4 A – indirizzo Costruzione, Ambiente, Territorio) a Roma c’erano anche i compagni Tommaso Pontoni (4ªC GC) e Asia Cilluffo (4ªD GC) e a guidare la “delegazione” del Marinoni in quest’avventura educativa è stata la prof.ssa Raffaella De Reggi, mentre alla cerimonia di chiusura dell’evento e all’incontro con Papa Leone in Sala Nervi erano presenti anche la dirigente dell’istituto, Alberta Pettoello, e il vicepreside e prof. di religione, Marco Bigoni. I ragazzi hanno raccontato le loro impressioni in un articolo pubblicato sulla Vita Cattolica del 5 novembre 2025.

«È stata un’infusione di speranza e di motivazione», afferma Natanael. Non solo l’incontro finale con il Papa, ma tutta l’esperienza, è stata vissuta come un incoraggiamento «a non considerare noi studenti persone “comuni”, ma osservarci nel nostro specifico, perché ogni individuo è importante per la scuola».
Anche per Nicole l’esperienza è stata «molto emozionante», in particolare perché condivisa con «studenti di diverse regioni d’Italia e anche di diversi continenti». «Quest’esperienza – aggiunge la giovane – mi ha aiutata a riflettere sul fatto che ciascuno di noi ha delle difficoltà, ma un passo alla volta, insieme, possiamo riuscire a ricavare proprio da esse dei nostri punti di forza». Ecco la speranza, che mette radici.

L’articolo completo si può leggere sulla Vita Cattolica del 5 novembre 2025

 

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