Il più giovane ha 18 anni, il veterano ne ha 84. C’è chi, trasferito a vivere altrove per motivi di lavoro o di studio, torna appositamente in paese per l’evento. Per rinnovare una tradizione la cui origine va ricercata all’indietro nel tempo. Ma che dal 1976 ha ripreso particolare vigore. Sono in tutto sessanta i portatori della Madonna di Sabbionera, località del comune di Latisana. La statua della Beata Vergine che, ogni quattro anni – l’ultima settimana di agosto, in occasione delle celebrazioni delle “Quadriennali” –, viene portata in processione dal Santuario – quest’anno chiesa giubilare – fino al Duomo di Latisana, dove “rimane” da mercoledì a domenica, tra liturgie, celebrazioni e concerti, per poi rientrare, sempre portata a spalla, con una processione solenne al Santuario, non prima di aver fatto tappa per una preghiera di fronte all’attiguo ospedale cittadino.

«La tradizione vuole che siano i capifamiglia ad avere questo compito, ma al gruppo nel tempo si sono aggiunti anche giovanissimi che ci tengono particolarmente a seguire le orme di padri e nonni», spiega Maurizio Casasola, collaboratore parrocchiale e direttore del Coro Virgo Melodiosa di Latisana e Latisanotta che accompagna la solenne e suggestiva processione, con le vie addobbate a festa. Il capogruppo, fino ad aprile 2024, quando è mancato, era Carlo De Marchi. Per volere di tutti i portatori, pochi mesi dopo, per le “Quadriennali” di agosto, è stato sostituito con grande emozione dal figlio Enrico.

Dal Santuario al Duomo – e ciò vale anche per il rientro a Sabbionera – squadre composte da otto persone, quattro schierate avanti e quattro dietro, si alternano lungo il percorso di circa un chilometro e mezzo. «Il capogruppo ha il compito di coordinare il trasporto della statua della Madonna sul baldacchino e al suono di una campanella i portatori si danno il cambio, in maniera il più possibile sincronizzata». Ciascuna squadra si caratterizza per una fascia indossata sopra la camicia bianca (i pantaloni devono essere scuri), con i colori che variano dal giallo al rosa, dal verde al rosso, dal blu all’azzurro. «È il segno che contraddistingue i portatori della stessa altezza, affinché il trasporto della Beata Vergine non risulti troppo difficoltoso e poco armonioso».

Un compito – quello che chiama a raccolta i portatori ogni quattro anni, riserve comprese oltre a chi si occupa di portare la croce, i vari stendardi e il gonfalone della Parrocchia di Latisana – che viene svolto sempre con grande passione e impegno. L’ultimo appuntamento risale al 2024, alla presenza dell’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba che ha presenziato alla processione accanto al parroco, mons. Carlo Fant. Il prossimo sarà nel 2028.
«Chi inizia non smette più, la Madonna accoglie tutti…», afferma Casasola, aggiungendo che «tutto è sempre nato dal passaparola e nessuno si tira mai indietro». Anzi, l’orgoglio di far parte del gruppo è il collante che caratterizza anche numerose altre iniziative, durante l’intervallo di tempo che separa una “Quadriennale” dall’altra. Anche benefiche, per raccogliere fondi da destinare alla manutenzione del Santuario.

Di recente, sette portatori latisanesi hanno prestato servizio come volontari al Giubileo. Sono rimasti a Roma dal 31 gennaio al 15 febbraio, per svolgere il proprio servizio al fianco dei pellegrini, accogliendo i gruppi in arrivo da tutto il mondo, fornendo loro informazioni, accompagnandoli lungo l’itinerario di pellegrinaggio…
L’articolo completo, a firma di Monika Pascolo, è pubblicato sul numero del 4 giugno 2025 del settimanale “la Vita Cattolica”.