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Il Cammino di Sant’Antonio si rinnova. Ora interamente percorribile anche in bici

È stato presentato nella sede della Regione Friuli-Venezia Giulia a Udine, il rinnovato Cammino di Sant’Antonio da Gemona a Padova, nato dalla sinergia fra la Regione, il Comune capofila Gemona del Friuli, PromoTurismoFvg, il Santuario di Gemona, e i frati della Basilica del Santo di Padova.

Il primo itinerario devozionale interamente ciclopedonale

Il Cammino di Sant’Antonio da Gemona a Padova si rinnova con un percorso completamente rivisto, sia per chi lo percorre a piedi che per chi desidera affrontarlo in bicicletta: una nuova ciclovia, articolata in cinque tappe (tracciata da Alberto Conte) consente una percorrenza integrale su due ruote, rendendo così il Cammino il primo itinerario devozionale interamente ciclopedonale in Italia. Per chi desidera percorrerlo, sia a piedi che in bicicletta, è già possibile farlo e in occasione del fine settimana dei festeggiamenti antoniani a Gemona sono previste diverse possibilità di percorrenza organizzata, sia a piedi che in bici. Per tutte le informazioni, sia per la camminata che per la ciclovia, è possibile consultare il sito www.visitgemona.com.

«Il Cammino di Sant’Antonio, nella prospettiva della fede, appare come qualcosa di voluto dall’Alto. La sua realizzazione in tempi brevissimi, grazie alla sinergia tra istituzioni diverse, ne è una prova concreta – ha commentato p. Giovanni Battista Ronconi, dei frati di Gemona, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione –. Ogni Cammino libera da costrizioni e aiuta a ritrovare il senso profondo dell’esistenza; quello di Sant’Antonio, in particolare, invita a riflettere su un messaggio che, oggi come allora, interpella coscienze e ingiustizie: pochi con immense ricchezze, molti costretti a sopravvivere. I numerosi pellegrini che lo percorrono non cercano turismo, ma risposte. Sono persone in ricerca, capaci di spogliarsi del superfluo per riscoprire ciò che davvero ha valore». Alberto Friso, responsabile del Cammino di Sant’Antonio per i Frati della Basilica di Sant’Antonio di Padova, ha aggiunto: «Esprimo la gratitudine mia e dei frati della Basilica del Santo per questa nuova inaugurazione dell’importante troncone del Cammino di sant’Antonio che da Gemona del Friuli si innesta nel tradizionale cammino da Camposampiero a Padova percorso da frate Antonio il 13 giugno 1231. La speranza è che il pellegrino contemporaneo a piedi o in bicicletta possa vivere, come già si augurava papa Francesco, «la stessa santa inquietudine che condusse sant’Antonio sulle strade del mondo per testimoniare, con la parola e le opere, l’amore di Dio».

Il nuovo tracciato e gli 11 itinerari ad anello

Il nuovo tracciato del Cammino di Sant’Antonio si innesta sulle ciclovie Fvg1 (Ciclovia Alpe Adria), Fvg3 e Fvg6 nella parte friulana, proseguendo poi lungo vie secondarie integrate nella rete ciclabile turistica del Veneto. Un itinerario che attraversa paesaggi poco noti e straordinari, dove storia, natura e fede si intrecciano in un equilibrio antico, e che oggi si apre a pellegrini, camminatori e viaggiatori con un linguaggio nuovo, accogliente, essenziale. A questi si affiancano 11 itinerari ad anello, pensati per approfondire la conoscenza del territorio, dei suoi paesaggi, dei suoi borghi e delle sue tradizioni: un’opportunità in più per vivere il Cammino anche in chiave locale, con percorsi tematici e culturali a portata di passo.

Sito internet rinnovato, mappe e App

Accanto al percorso, sono stati lanciati oggi anche il nuovo sito web ufficiale www.camminodisantantonio.it e la nuova App dedicata (iOS e Android), che consente la navigazione offline, il tracciamento via GPS, il download delle mappe, la segnalazione di eventuali criticità lungo il cammino e l’accesso a tutte le informazioni utili.
Il sito, curato da Caffè Corretto, offre nuove mappe interattive e contenuti accessibili. L’app, progettata anch’essa in collaborazione con l’ingegner Conte e il suo staff, è pensata per accompagnare ogni viaggiatore, a piedi o in bici, con strumenti semplici e affidabili.
Il Cammino è sostenuto da una rete diffusa di ospitalità – tra conventi, B&B, agriturismi e strutture varie – e ogni tappa è contraddistinta da un timbro identificativo, simbolo del passaggio e del senso di appartenenza a una comunità in cammino.

Cammino Sant’Antonio mie (3)

«Un progetto culturale e spirituale, capace di riattivare territori e generare legami»

«Dopo anni di lavoro silenzioso e paziente, oggi possiamo dire di aver costruito qualcosa che va oltre le infrastrutture – ha affermato alla presentazione Flavia Virilli, assessore alla Cultura e referente del Cammino per il Comune Capofila Gemona del Friuli –: un ordito sottile ma resistente, fatto di collaborazione, ascolto e visione. Il Cammino di Sant’Antonio, da Gemona a Padova, non è semplicemente un itinerario fisico o un prodotto turistico: è un vero e proprio progetto culturale e spirituale, capace di riattivare territori, generare legami e restituire senso ai luoghi e tempo alle persone. Ringrazio con profonda riconoscenza tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, a partire dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha creduto nel valore profondo di questo cammino».

«Siamo orgogliosi di essere Comune capofila di un progetto che ha saputo generare bellezza, coesione e visibilità, ma soprattutto senso di appartenenza – ha aggiunto il sindaco di Gemona, Roberto Revelant–. Il Cammino di Sant’Antonio è oggi molto più di un itinerario: è un ponte vivo tra regioni, tra istituzioni, tra persone. Unisce luoghi e comunità diverse sotto il segno della spiritualità, della memoria e della collaborazione concreta. È un segno tangibile di quella fraternità e di quell’accoglienza che il Santo di Padova ha sempre incarnato nel suo messaggio e nella sua vita».

Foto di A. Friso

Crescono i 7 cammini del Fvg

«Questo progetto si distingue per la capacità fare rete, collegando territori e secoli di storia. Per questo desidero rivolgere un plauso al Comune capofila, Gemona del Friuli, e a tutte le istituzioni coinvolte per la lungimiranza e la competenza con cui è stato portato avanti – ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini –. La Regione è a fianco di queste iniziative, perché rappresentano un forte elemento di valorizzazione e promozione del territorio, attraverso una forma di turismo – quella legata all’attività lente a all’aria aperta – sempre più richiesta e apprezzata. E i riscontri non mancano: soltanto nel 2024 le credenziali rilasciate per i 7 cammini riconosciuti in Friuli-Venezia Giulia sono aumentate del 15%. Segno che progettualità come questa, che uniscono cultura, storia e tradizioni, sono già una scommessa vinta».

Alla conferenza era presente anche il Rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, partner del progetto fin dai suoi albori, insieme alla Romea Strata e al Cammino di San Cristoforo, che hanno contribuito a delineare visione, tracciato e significato di questo importante cammino spirituale e territoriale. «Fondamentale è stata la collaborazione scientifica guidata dal professor Andrea Tilatti – ha ricordato Pinton –, che ha accompagnato con competenza e dedizione ogni fase di questo percorso. Oggi, con grande soddisfazione, mi congratulo per i risultati raggiunti, frutto di un intenso lavoro di squadra che testimonia il valore della sinergia tra istituzioni e ricerca».

 

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