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Il castello di Colloredo pronto per il 50° del sisma

Una promessa importante in un luogo simbolo che è cuore del Friuli. Ha rappresentato innanzitutto questo il sopralluogo tenutosi recentemente al cantiere di ristrutturazione e restauro del Castello di Colloredo di Monte Albano, promosso dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante. Insieme a lei, il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, e la sindaca di Colloredo, Renza Baiutti, nonché una significativa rappresentanza istituzionale e tecnica. A guidare la visita è stato Roberto Molinaro, già assessore regionale alla cultura e già sindaco della cittadina collinare. Si è trattato di un momento di verifica operativa, ma soprattutto un passaggio fondamentale del percorso di definizione condivisa del futuro del castello, destinato a diventare polo attrattivo e simbolo della ricostruzione post terremoto di una comunità regionale che ha scelto di valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale.

Investimento da 47 milioni

Amirante ha ricordato che il maniero, di proprietà regionale, ha già beneficiato di oltre 47 milioni di euro di investimenti. «Si tratta di un’opera straordinaria e complessa – ha spiegato – in cui ogni elemento, dalle travi alle pitture fino agli arredi, è stato recuperato e integrato con soluzioni ingegneristiche antisismiche di eccellenza. Il progetto prevede la restituzione di una parte degli spazi agli eredi della famiglia Nievo, ma soprattutto la destinazione pubblica di un’area significativa, per valorizzare la memoria della presenza storica di Ippolito Nievo e per offrire un esempio virtuoso di ricostruzione e rigenerazione».

Eventi di alto profilo culturale

L’obiettivo – e dunque da qui la promessa – è di riconsegnarlo alla comunità entro il 50° anniversario del sisma che ricorre nel 2026. L’assessore Anzil ha sottolineato inoltre come, grazie al rinnovato impulso di Amirante, «i lavori stanno procedendo rapidamente: vogliamo valorizzare al meglio questi spazi, destinandoli a funzioni pubbliche di alto profilo culturale. Qui si respira la storia secolare del Friuli, terra di gente salda e laboriosa: è nostro dovere essere all’altezza dei nostri padri e nonni, restituendo al castello una gestione efficace, capace di far riscoprire a ogni friulano un patrimonio di poesia, emozione e tradizione».

Baiutti: «Confronto condiviso sull’utilizzo»

Soddisfatta anche la sindaca Baiutti che ha posto l’accento sull’avvio di un confronto condiviso sulle scelte riguardanti le future destinazioni d’uso di questi spazi che dovranno «nascere da una visione comune e partecipata».

Anna Piuzzi

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