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In ospedale, accanto a chi soffre. Il prezioso servizio dei ministri della Comunione di Latisana

«Chi frequenta le chiese della zona e per qualche ragione trascorre del tempo in ospedale ci aspetta. Per loro poter ricevere la Comunione anche da ricoverati è gioia piena. Per le altre persone talvolta è una sorpresa, spesso gradita. E non mancano le occasioni in cui anche i familiari ci chiedono di ricevere la Comunione o semplicemente di pregare insieme».
A raccontarlo ai media diocesani sono Teresa Moretto e Nicoletta Martin, due “colonne” del gruppo dei ministri straordinari della Comunione che presta servizio con regolarità nell’ospedale di Latisana. Non è stato facile ripartire dopo la pandemia, raccontano, lasciando intendere che da parte dei sanitari non sono mancate le raccomandazioni. Dopo diversi anni di interruzione, il servizio è ripreso lo scorso febbraio, segno significativo di speranza nell’anno del Giubileo (non a caso proprio nei pressi dell’ospedale si trova il Santuario Beata Vergine delle Grazie, una delle otto chiese giubilari della Diocesi). I ministri hanno anche seguito un piccolo corso per accedere nell’ospedale in sicurezza e tutelare sia loro stessi che i pazienti.
Oggi il gruppo le cui persone si alternano nel portare la comunione ai pazienti ogni settimana è nutrito: oltre a Teresa e Nicoletta ci sono il marito di questa, Igor, Tullia, ex infermiera in pensione, Giuseppe, Paola, Nicolina, Filomena e le suore Jacqueline, Margaret e Meggy. Ogni domenica si organizzano in due turni (a coppie), rispettivamente nei reparti Chirurgico-ortopedico e Hospice, Medicina ed Rsa.

Un approfondimento sul tema, a cura di Valentina Zanella, si può leggere sulla Vita Cattolica del 3 dicembre 2025

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