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Industria friulana, nel primo trimestre 2025 resilienza e dinamismo

Nel primo trimestre del 2025, l’industria manifatturiera della provincia di Udine ha mostrato segnali di resilienza e dinamismo, evidenziando una ripresa dell’attività produttiva rispetto al trimestre precedente, nonostante il clima di debolezza e incertezza della domanda legato al contesto geopolitico ed economico attuale.

Secondo l’indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine, la produzione industriale ha registrato un incremento congiunturale dell’1,8% rispetto al quarto trimestre 2024. La variazione tendenziale del primo trimestre 2025 ha evidenziato, viceversa, una flessione del 2,2%, in attenuazione, comunque, rispetto al calo del 3,5% registrato nel quarto trimestre 2024 su base annua.

Le vendite hanno seguito un andamento analogo, con un aumento congiunturale del 2,3%. Nonostante una diminuzione tendenziale del 2,6%, la crescita rispetto al trimestre precedente suggerisce una ripresa della domanda.

Il grado di utilizzo degli impianti è salito al 75,2%, rispetto al 73,2% del trimestre precedente, riflettendo un incremento dell’attività produttiva.

L’occupazione ha mostrato una sostanziale stabilità, con una lieve variazione congiunturale negativa dello 0,2%, indicando quindi una tenuta del mercato del lavoro nel settore manifatturiero.

L’analisi settoriale mostra un quadro articolato. Le dinamiche congiunturali e tendenziali per comparto sono le seguenti:

Meccanica: -0,9% congiunturale; -1,7% tendenziale
Siderurgia: +3,0% congiunturale; -3,0% tendenziale
Legno e arredo: +0,1% congiunturale; -2,0% tendenziale
Alimentari: -2,8% congiunturale; +3,9% tendenziale
Carta: +15,3% congiunturale; -3,8% tendenziale
Gomma e plastica: +1,0% congiunturale; -1,0% tendenziale
Chimica: +5,5% congiunturale; -7,0% tendenziale
Materiali da costruzione: -4,9% congiunturale; +8,1% tendenziale
Questi dati indicano una ripresa congiunturale in alcuni settori chiave quali la chimica, la siderurgia e la carta.

Le aspettative delle imprese sono orientate alla cautela, incorporando certamente l’alto tasso d’incertezza degli scenari internazionali, ma al tempo stesso vengono sempre più metabolizzate in un sentiment di cauto ottimismo: il 79% degli imprenditori ritiene che la produzione nei prossimi mesi resterà stabile, il 20% prevede una crescita, mentre solo l’1% si aspetta una contrazione.

Permane elevata l’attenzione in merito all’evoluzione del commercio internazionale e alle eventuali ripercussioni derivanti dall’introduzione di dazi più pesanti, in particolare nei confronti del mercato statunitense, secondo partner commerciale della provincia di Udine dopo la Germania. Tuttavia, le imprese locali stanno mostrando una buona capacità di adattamento, elemento che rappresenta un vantaggio competitivo nel quadro dei nuovi assetti globali.

In prospettiva, il miglioramento atteso della domanda nell’area UE, con particolare riferimento alla Germania, dove recenti provvedimenti in materia di bilancio pubblico aprono spazi significativi per investimenti, rappresenta un potenziale volano per il sistema industriale friulano.

Si conferma, infine, la necessità per il tessuto produttivo del territorio di proseguire nel percorso di innovazione e rafforzamento competitivo, in un quadro di policy che affronti le principali criticità strutturali: riduzione del costo dell’energia (anche a maggio superiore del 39% rispetto alla media tedesca), semplificazione autorizzativa per le rinnovabili, avvio di un percorso sul nucleare, disaccoppiamento dei prezzi tra gas ed elettricità, riduzione del cuneo fiscale, valorizzazione salariale, contrasto all’emigrazione giovanile e rafforzamento delle reti infrastrutturali e di trasmissione.

Il commento del presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo: “Le prospettive economiche globali, pur in un contesto che sappiamo essere complesso, mostrano anche opportunità. La variabilità delle politiche commerciali spinge le imprese a rivedere le strategie per rafforzare la competitività e questo le renderà sicuramente più forti e nel medio termine. Il piano infrastrutturale tedesco favorirà la crescita in Europa, con benefici per il FVG e l’area euro in generale. Gli sforzi diplomatici per la pace e la stabilità globale, insieme al dialogo UE-USA sui dazi, pur con la cautela che si impone su questi dossier, paiono promettere ricadute positive. Infine, la BCE, con tassi in discesa, sostiene una ripresa stabile, rafforzando il dinamismo europeo. In definitiva, pur attraversando un anno che si annunciava come particolarmente difficile, il nostro sistema produttivo sta ancora una volta dando prova di capacità di adattamento e di resilienza. Le nostre imprese stanno facendo del loro meglio, ma è chiaro, come abbiamo sottolineato a più riprese, che è quantomai urgente una politica industriale europea in grado di sostenere la competitività del nostro sistema produttivo”.

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