Sono sempre più incalzanti le domande che si addensano e ruotano attorno alla questione della tenuta delle democrazie. È infatti un clima – a livello globale – di deriva pericolosamente autoritaria quello in cui l’Italia si appresta a celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Un 25 aprile dunque che, più di ogni altro, chiede di tenere insieme memoria e attualità, mettendo la prima a servizio dell’altra per poter affrontare e superare un momento di evidente fragilità. Ne abbiamo parlato con lo storico Federico Tenca Montini.

Dopo la laurea magistrale in sociologia, Tenca Montini ha conseguito un dottorato congiunto in Storia contemporanea alle università di Teramo e Zagabria. Già assegnista di ricerca all’Università di Trieste, autore di «La Jugoslavia e la questione di Trieste 1945-1954» (Il Mulino), attualmente è Era fellow (programma del Consiglio europeo) al Centro di ricerche scientifiche di Capodistria. È inoltre membro del direttivo dell’Irsrec FVG, l’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea.
«Credo sia necessario andare al senso profondo del 25 aprile – osserva Tenca Montini –, alle ragioni che spinsero le persone a partecipare ai movimenti di liberazione nazionale: tra queste, in primo luogo, la volontà di ripristinare dei sistemi democratici. Sistemi cioè in grado innanzitutto di garantire la partecipazione dell’elettorato, la tutela degli interessi dei diversi gruppi, ma anche di sancire, in maniera chiara e netta, la protezione delle minoranze, siano esse sociali, politiche, nazionali o razziali».
«Fortissimo era poi il desiderio di farla finita con le guerre – prosegue lo storico –. La costruzione di sistemi democratici mirava quindi anche alla tutela di rapporti pacifici tra Stati, non solo nel senso di garantire un’assenza di guerre, ma per promuovere la cooperazione internazionale e dar vita a un benessere diffuso».
«Tenuto conto di questo, ciò a cui assistiamo oggi, penso a quanto avviene negli Stati Uniti, è inquietante. La democrazia populista e autoritaria che sta disegnando Trump è l’esatto opposto di quella che celebriamo il 25 aprile».
L’articolo completo, a firma di Anna Piuzzi, è disponibile sul numero de La Vita Cattolica del 24 aprile 2025.