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Cronaca

“La forma dell’infinito” chiude con quasi 60 mila accessi

L’esposizione è stata vistata oggi dal presidente del Consiglio regionale Zanin e da Vittorio Sgarbi, assieme all’assessore Cigolot. A dicembre un’altra esposizione sempre curata da don Geretti

Quasi sessantamila accessi, una sede museale rinnovata, la decisione di ospitare un’altra grande mostra già a dicembre.

Il successo dell’esposizione “La forma dell’infinito” – a dispetto delle limitazioni imposte dalla pandemia – spinge il Comune di Udine a raddoppiare gli sforzi per valorizzare Casa Cavazzini e attrarre in città il turismo dell’arte. Lo ha spiegato oggi l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ha visitato la mostra dei record in uno degli ultimi giorni di apertura.

“Si tratta di un’importante operazione culturale – ha commentato il presidente – che ha consentito a migliaia di cittadini udinesi, a tanti studenti delle scuole e a moltissimi turisti di immergersi nella bellezza dell’arte. Sessantamila ingressi rappresentano anche un prezioso volano per il turismo, in grado di generare un significativo indotto. E bene fa il Comune a proseguire in questa direzione con altre mostre e con i progetti legati alla ristrutturazione del teatro Odeon”.

Zanin ha voluto osservare da vicino il risultato dei lavori di adeguamento di Casa Cavazzini, realizzati anche grazie a un contributo della Regione. In vista dell’importante esposizione – curata da don Alessio Geretti, che da molti anni organizza a Illegio apprezzate mostre artistiche – le sale sono state attrezzate a livello di sistemi di sicurezza, impianto luci e climatizzazione, in modo da poter ospitare in totale sicurezza i cinquanta dipinti, provenienti da musei di nove Paesi europei e in alcuni casi mai esposti prima.

È stato lo stesso Cigolot a guidare il presidente Zanin da una sala all’altra, da Monet a Picasso fino a Kandinskij e Matisse, prima di visitare le sale della collezione permanente di Casa Cavazzini, che ospita numerose opere dei fratelli Basaldella e altri dipinti di grande pregio.

Superato l’esame del pubblico (“Il nostro obiettivo erano 50mila ingressi”, ha rivelato Cigolot), il Comune di Udine punta dritto al bis, sempre sotto l’egida di don Geretti, con una mostra che dovrebbe avere un tema più “orizzontale” rispetto all’infinito, ovvero quello dei conflitti e delle relazioni.

A margine della visita alla mostra “La forma dell’infinito” a Casa Cavazzini, il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha incontrato il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi, che si trovava anch’egli al museo udinese per ammirare l’esposizione curata da don Alessio Geretti.

Con Sgarbi, Zanin ha ricordato il successo della mostra dedicata all’artista friulano Luciano Ceschia, organizzata da Margherita Plos e ospitata nei corridoi del Consiglio regionale, che venne presentata dallo stesso critico d’arte nel novembre scorso.

“Ci siamo posti l’obiettivo – ha detto il presidente – di continuare questa collaborazione, organizzando altri eventi in grado di mettere in risalto il talento degli artisti del Friuli Venezia Giulia”.

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