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Regione

La telemedicina rivoluziona l’oncologia (e non solo)

Assistenza e consulti rapidi a distanza, presentati i progetti dell’Azienda Sanitaria

“La Regione Fvg crede molto nell’utilizzo delle nuove tecnologie per riuscire a migliorare sempre più il servizio sanitario ai propri cittadini. Questi progetti rappresentano la medicina del territorio del futuro, e mi auguro possano essere sviluppati anche in altre specialità”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, intervenendo in videconferenza alla presentazione dei progetti di telemedicina, articolati in teleoncologia e teletrauma, realizzati dalla Clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), diretta da Massimo Robiony. Fedriga ha sottolineato che “questi progetti rientrano pienamente, di gran lunga anticipandoli, negli obiettivi per la sanità previsti dal Pnrr”. “La capacità di poter dare assistenza, specie per la parte oncologica, anche ai residenti di aree periferiche della regione, anche poi con l’idea di una estensione ad altre aree, è fondamentale – ha aggiunto il governatore – e il collegamento tra ospedale hub e ospedale spoke, con la possibilità di avere un consulto e una risposta rapida, rivoluziona la capacità di risposta e appropriatezza che il sistema sanitario può dare”. Evidenziando i riconoscimenti ottenuti dai due progetti a livello nazionale (nell’ambito del Pnrr e anche al Forum dell’Innovazione nella Pubblica amministrazione), Fedriga ha auspicato “una rivoluzione dei processi sanitari nel loro complesso, perché non bastano solo gli strumenti, è anche necessario cambiare approccio, organizzazione e risorse, che per la telemedicina nel Pnrr ci sono”. Il vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi, intervenendo alla presentazione, ha rimarcato che questi progetti “creano le migliori condizioni di appropriatezza della risposta da parte del sistema sanitario e ne alleggeriscono l’organizzazione”. “È una strada sulla quale dobbiamo accelerare e continuare a investire – ha proseguito -lavorando anche per raggiungere i medici di medicina generale, aumentando la connettività nelle aree non ancora coperte, alfabetizzando all’uso delle tecnologie le persone, che vanno fortemente incentivate a utilizzare il fascicolo sanitario elettronico”.

Sono stati 263 i teleconsulti effettuati e 195 i pazienti telemonitorati, dei quali 48 sono  stati poi fatti rientrare nelle strutture sanitarie in modalità “rapida e protetta”, nel periodo della pandemia, per un totale di pazienti contattati sul territorio pari al 73% del bacino di utenza della clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. I numeri sono emersi oggi nel corso della presentazione a Udine dei progetti di teleoncologia e di teletrauma sviluppati dalla clinica con il coordinamento del direttore Robiony.     

“La telemedicina è un progetto importante – ha commentato il direttore generale Asufc Denis Caporale – che nel periodo della pandemia ci ha consentito di portare avanti delle attività, mentre altre rallentavano. Ci teniamo a raggiungere tutti i territori  anche la montagna, con servizi nuovi facilitati dalle nuove tecnologie”.

Robiony ha sottolineato che “il nostro modello di ospedale prevede la presa in carico totale del paziente” e che l’attività  di telemedicina, articolata in consulti, screening per la prevenzione e la diagnosi precoce, monitoraggio post operatorio, “è stata resa possibile dalla disponibilità di 100 tablet distribuiti ai pazienti”, grazie alla Regione, che li ha acquisiti con risorse donate da molti friulani e giuliani. “Per quanto riguarda l’attività di teletrauma – ha proseguito Ribiony -, abbiamo collegato l’hub ospedaliero di Udine con i presidi  spoke di Latisana, Palmanova, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, proprio per andare sul territorio, supportandolo con la tecnologia. L’obiettivo è arrivare anche ai medici di base e avere un collegamento diretto con il paziente”. “Per la diagnosi del tumore del cavo orale – ha poi spiegato – l’indagine ispettiva verrà effettuata tramite strumenti medicali, esoscopi ed endoscopi che verranno posizionati nel Tarvisiano e nel Canale del Ferro. L’operatore a distanza esegue l’esame e nel momento in cui l’équipe medica osserva da remoto una lesione potenzialmente pericolosa, chiediamo al paziente di venire all’hub per effettuare la biopsia e altri esami diagnostici”. Si prevede l’estensione di questi due progetti sperimentali ad altre specialità mediche, come la gastroenterologia e la chirurgia vascolare, “che hanno già manifestato il loro interesse”, ha riferito Robiony.

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