Un progetto scolastico – per l’esame finale del quarto anno allo Ial di Latisana come “Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza” – che diventa un evento pubblico per ricordare, raccontare, ringraziare. Si chiama “Cuori di carbone”, sottotitolo “Storia di fatica e speranza tra le profondità delle miniere belghe”, l’iniziativa ideata dallo studente Andrea Campagnolo di Latisana, che sarà proposta giovedì 15 maggio, dalle 16, nella Sala conferenze dell’ex Stazione ippica di Latisana (via Beorchia, 22).
«Il progetto è nato dal desiderio di ricordare mio nonno paterno Dolorino, a 60 anni dalla sua morte che, come tanti altri uomini della Bassa Friulana e del Veneto Orientale, è stato minatore in Belgio, nelle miniere di carbone di Quaregnon, dal 1947 al 1959. Sentivo il bisogno di onorare lui e tutti i minatori che hanno vissuto una realtà dura e spesso dimenticata», racconta con grande emozione Andrea.

La sua ricerca lo ha portato a scoprire tantissime storie di giovani uomini che, al tempo, avevano lasciato l’Italia alla volta del Belgio (alcuni rimasti poi a vivere all’estero). «Ho voluto dar voce a chi ha scavato nel buio per dare un futuro migliore alle proprie famiglie, a chi ha vissuto il sacrifico lontano dai propri affetti», aggiunge. Andrea, grazie al progetto scolastico, ha pure raccolto svariati oggetti e documenti storici, come ad esempio il Manifesto Rosa di propaganda (rivolto ai lavoratori italiani dopo il famoso Accordo Uomo-Carbone del 1946) e il messaggio del “Centro sindacale delle miniere del Belgio” per i minatori italiani e belgi, dove si parla di sicurezza, dignità e dovere comune, parole che spesso sono rimaste solo sulla carta.
Lo studente è riuscito anche a raccogliere tanti frammenti di storie personali, grazie a familiari di minatori che hanno accettato di ricomporre i propri ricordi, per riuscire poi a raccontare una storia più grande, «vissuta sotto terra, tra sacrificio e speranza».
Il programma dell’evento
Sarà proprio l’ideatore ad aprire “Cuori di carbone” che – promosso col supporto dello Ial Fvg, in collaborazione con l’Associazione italiana ex minatori (Aiem) e il sodalizio Minatori di Raibl, Zone Nations, col patrocinio della Federazione nazionale Maestri del Lavoro e Consolato di Udine – prevede anche una mostra fotografica con immagini raccolte tra le famiglie dei minatori della zona, un’esposizione di strumenti e materiali autentici utilizzati dai minatori (tra cui una lampada e una trivella manuale), oltre all’originale illustrazione di una miniera virtuale e a un manichino vestito da minatore.
Al convegno è prevista la partecipazione di Barbara Martinuzzo, presidente dell’Aiem (il cui padre Arduino ha combattuto a lungo per i diritti dei lavoratori in miniera), di Alvise Campagnolo, rappresentante della sezione di Latisana dell’Aiem, del Console provinciale dei Maestri del Lavoro di Udine, Roberto Kodermatz, di Ivana Di Betta e Paolo Brotto, custodi della memoria di Marcinelle (miniera di carbone belga, tristemente nota per un incendio che l’8 agosto 1956 provocò la morte di 262 lavoratori, di cui 136 immigrati italiani e tra loro 7 friulani), oltre a Walter Basso, esperto di emigrazione italiana in Belgio, e a una rappresentanza dei Minatori di Raibl di Cave del Predil.
«Una giornata di grandi emozioni – aggiunge Andrea –, aperta a tutti, durante la quale avremo anche l’onore di accogliere famiglie di minatori provenienti dal Belgio e diversi Maestri del Lavoro del Fvg». A seguire, un momento conviviale curato dagli studenti dello Ial Fvg di Latisana.
Monika Pascolo e Valentina Pagani