“La Giunta Fedriga si impegni a rivedere la decisione di revocare l’esenzione Irap per le Aziende pubbliche dei servizi alla persona (Asp), tenendo conto dell’importanza dei servizi offerti e dell’esigenza di tutelare le famiglie dagli aumenti delle rette a loro carico”.
Così la consigliera regionale Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), all’indomani della notizia degli aumenti delle rette della residenza protetta La Quiete di Udine.
“Una misura che – continua l’esponente dei civici -, come avevamo spiegato in un nostro Ordine del giorno, finisce per impattare su aumenti delle rette a carico degli ospiti e dei loro familiari.
Nel 2006, la Regione Friuli Venezia Giulia ha emanato una disposizione che prevedeva l’esenzione dal pagamento dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per le Asp, riconoscendo l’importanza strategica e il servizio essenziale che tali enti forniscono alla comunità, ma lo scorso mese di agosto ne è stata disposta la revoca”.
“Le Asp – spiega ancora la Liguori, che ha presentato un’interrogazione urgente che verrà discussa nella prossima seduta d’Aula – svolgono un ruolo attivo considerato che le loro funzioni (come ad esempio l’assistenza agli anziani o il sostegno all’infanzia e all’adolescenza) sono strettamente collegate ai bisogni sociali e socio-sanitari del territorio di riferimento.
La ricaduta di tale decisione sui bilanci di tali Aziende determinerà la chiusura in forte perdita dei bilanci e di fatto porta ad un aumento delle rette a carico degli utenti”.
“A seguito della revoca dell’esenzione, Federsanità ha redatto una nota, inviata alla Regione, evidenziando le criticità e gli impatti negativi derivanti dal provvedimento. A ciò è seguito anche il nostro Ordine del giorno, non accolto dall’Esecutivo regionale. Ora riporteremo la questione in Aula – conclude l’esponente di Civica Fvg – con un atto urgente, chiedendo che la Giunta Fedriga si impegni a concertare con le Asp un modo per evitare gli aumenti, anche pensando di reintrodurre l’esenzione dell’Irap, perché non è giusto che a perderci siano come sempre le famiglie e gli utenti che usufruiscono dei servizi”.