Vincitrice del premio Eataly quale “Miglior trattoria di Milano” nell’autorevole guida “I Cento di Milano” di Edt, la casa editrice delle guide Lonely Planet.
E all’ombra della Madonnina la spunta… un locale tutto friulano. È l’Osteria della Stazione – L’originale, gestita da quasi 8 anni dall’udinese di origine Gunnar Cautero, la vincitrice del premio Eataly quale “Miglior trattoria di Milano” nell’autorevole guida “I Cento di Milano” realizzata e pubblicata da Edt, casa editrice che, tra i suoi prodotti, può annoverare anche le guide turistiche Lonely Planet e Marco Polo. Nel volume curato da Carlo Lodovico Cappelletti, Gaia Corazzari, Alessandro Pellegri e Sara Porro (hanno collaborato Valeria Sacchi e Francesco Zito), l’Osteria della Stazione, nell’essere indicata quale miglior trattoria nel capoluogo lombardo, viene simpaticamente definita un “magnifico ponte Milano-Friuli, lastricato di mattonelle di frico”.
La guida “I Cento”, nata nel 2008 dall’idea di tre critici torinesi – Stefano Cavallino, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino – è sbarcata a Milano nel 2014. I 100 locali recensiti sono divisi in 50 ristoranti per le grandi occasioni (“Top”) e altrettante ottime trattorie (“Pop”) e fra queste ultime, nella sezione riservata alle trattorie, ha svettato proprio il locale gestito da Cautero. La guida è in uscita oggi, giovedì 28 novembre, nelle edicole.
«Mi hanno comunicato la vittoria un mese fa, dopo essere venuti a cena nel mio ristorante “in incognito” per la quinta volta. Gaia Corazzari, che ha segnalato il mio locale, ha usato lo stesso modus operandi adottato da mio padre Gianfranco, giornalista, che durante alcuni suoi servizi indagava e soltanto alla fine svelava chi fosse. Papà mi ha anche trasmesso la passione per l’enogastronomia – racconta l’oste originario di Udine -. Quando me l’hanno detto, quasi non volevo crederci: pianificavamo la presenza in altre guide di prestigio per il 2021, questo premio è un gradevolissimo antipasto. Non vedo il riconoscimento di Edt come un traguardo, bensì come uno stimolo a migliorare ancora. Per noi è fondamentale la scelta delle materie prime». A che cosa si riferisce? «Il pesce lo faccio arrivare da Marano Lagunare, le erbe dalla Valcanale grazie all’amicizia con il pioniere del biologico Gigi Verdura, i vini hanno etichette rigorosamente friulane. Sono le scelte cardine che guidano il nostro modo di fare ristorazione», aggiunge Cautero. Qualche sera fa, l’imprenditore ha festeggiato il riconoscimento nel suo locale, ricevendo gli applausi e l’ideale abbraccio di tutta la clientela: «Voglio condividere questo premio – ha concluso Cautero – con mia figlia Ylenia, con la mia compagna Daniela e i due cuochi che mi supportano all’Osteria della Stazione, Mauro Spollon e Antonio Camporeale, con i quali il dialogo è costante. Grazie a questa famiglia, perché è quello che siamo, si ottengono simili risultati».