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Medio Friuli

Matteo Zabai, campione italiano di problemi di dama

Ha iniziato a giocare a dama da piccolo. In casa, col nonno, tra una partita di carte e l’altra. E di recente ha vinto il Campionato italiano “Problemisti Compositori”. Tradotto significa che grazie alla sua creatività ha ideato il miglior problema di dama, rispettando i criteri stabiliti da un apposito regolamento. Matteo Zabai, 44enne ingegnere gestionale (con un impiego in ambito siderurgico) originario di Bertiolo e che dal 2012 vive a Codroipo, non è nuovo a risultati del genere. Il gradino più alto del podio della prestigiosa competizione lo ha già raggiunto altre due volte. E suoi quesiti sono stati pubblicati dalla Settimana Enigmistica, periodico di giochi tra i più noti d’Italia.

«Da una semplice passione è nato il desiderio di cimentarmi in gare – racconta –; così, nel 2011 mi sono iscritto all’Asd Cd Udinese e ho iniziato a “fare sul serio”», aggiunge sorridendo. Agli “allenamenti” sono seguite partecipazioni a gare ufficiali della Federazione Italiana Dama in tutta Italia. «Poi è arrivata qualche vittoria e l’amore per questo gioco si è radicato sempre più». Matteo è esperto di Dama Italiana, Internazionale e Inglese. «Prevedono regole completamente diverse». La capacità richiesta, comunque, resta la stessa. Riuscire a prevedere le mosse dell’avversario. «Più ne immagini, maggiore è la probabilità di vittoria», dice.

Matteo Zabai durantre una competizione di dama

Ad ascoltarlo raccontare sembrerebbe tutto semplice. Ma così non è. Nella dama restano fondamentali doti quali la pazienza, la concentrazione e la capacità di analizzare immediatamente le strategie da mettere in campo. «In questo sono sicuramente aiutato dagli studi universitari e allo stesso tempo la dama mi dà una mano anche nel lavoro: impari a prendere decisioni seppur sotto stress, rimanendo lucido e focalizzandoti immediatamente su ciò che conta».

Nel tempo Mattia ha coltivato anche un’altra passione: “la problemistica” che lo ha eletto campione d’Italia nel 2018, 2022 e 2023, collezionando anche un secondo posto nel 2020 e un terzo nel 2021. «È un’attività parallela al gioco vero e proprio. Per esempio, quella proposta dalla Settimana Enigmistica prevede che in 3/4 mosse il quesito venga risolto. Il Campionato italiano, invece, ne richiede 6 o 7». E tutto si complica. A disposizione ci sono infatti due mesi per presentare problemi, con tanto di risoluzione. Spetta poi a una giuria di esperti valutare quanto originale sia il caso proposto. Una sfida che prevede molto studio e capacità di immaginazione a cui Matteo non riesce a rinunciare. «Mi ci vogliono circa 15 giorni per elaborare una serie di mosse. È un’attività a cui di solito mi dedico alla sera e nei week end, compatibilmente con gli impegni di famiglia». Moglie e figli (hanno 9 e 5 anni e ogni tanto qualche partita la giocano volentieri con papà, in qualche caso persino battendolo…) che tifano per lui, accompagnandolo alle varie competizioni. «Così stiamo insieme e visitiamo posti nuovi, visto che ci piace viaggiare».

Nei sogni di Matteo – che non disdegna nemmeno il gioco degli scacchi – c’è ora la partecipazione a qualche gara di dama oltre confine e il confronto con qualche “mostro sacro” del settore. Nel frattempo, potrebbe capitare di sfidarlo cercando di risolvere i suoi quesiti tra le pagine della Settimana Enigmistica.

Monika Pascolo

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