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Mereto di Tomba, addio a don Giovanni Boz

È spirato dopo anni di acciacchi e malattia. Don Giovanni Boz è morto nel pomeriggio di venerdì 3 ottobre a Udine, nella Fraternità sacerdotale, dove viveva da diversi anni. Aveva 81 anni.

Fu la località di Risano, in comune di Pavia di Udine, a dare i natali a Giovanni Boz nel 1944. Da giovane, attratto dalla spiritualità dei missionari della Consolata di Torino, ne abbracciò il carisma e ne divenne sacerdote, ricevendo l’ordinazione presbiterale nel 1968. La congregazione torinese, di ispirazione missionaria, inviò quel giovane sacerdote friulano in Colombia, dove visse per nove anni.

In Sud America la salute di don Boz registrò le prime difficoltà: contrasse infatti una malattia che costrinse la sua congregazione a farlo rientrare in Italia. Tornato in Friuli, nel 1977 l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti assegnò a don Giovanni Boz la guida delle comunità di Porto Nogaro e Villanova, allora riunite in un’unica Parrocchia. Due anni dopo, ossia nel 1979, don Boz fu incardinato nel clero dell’Arcidiocesi di Udine.

Nel 1989 il trasferimento a Mereto di Tomba, parrocchia che don Boz ha formalmente guidato fino alla morte, pur essendo affiancato negli ultimi anni da altri sacerdoti. Uomo schivo, con una profonda fede e grande tenacia, don Boz assunse progressivamente la guida di tutte le Parrocchie del comune di Mereto di Tomba, tutte guidate fino al momento della salita al cielo: Pantianicco nel 1990, Tomba di Mereto nel 1992, Plasencis nel 2001 e, ultima, San Marco nel 2012.

Alcuni anni fa le sue condizioni di salute, peggiorate nel corso degli anni, hanno reso necessario il trasferimento di don Boz alla Fraternità sacerdotale da dove, con l’aiuto di alcuni parrocchiani e di sacerdoti più giovani, ha continuato ad amministrare le sue cinque Parrocchie.

Non sono ancora noti i dettagli delle esequie di don Giovanni Boz, così come di altri momenti di preghiera in suffragio della sua anima; appena disponibili saranno resi noti dall’Arcidiocesi di Udine.

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