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Regione

Morte di un giovane al Cpr. Rete Accoglienza Fvg: aprire un’indagine

Il ragazzo si è tolto la vita appena dopo l’ingresso. “Ennesima morte nella struttura”

A seguito della morte del giovane pachistano, che si è tolto la vita appena dopo l’ingresso nel Cpr di Gradisca, “è doveroso chiedere l’avvio di un’adeguata e approfondita indagine, anche in sede giudiziaria, che riguardi questa tragedia, ma anche e soprattutto quanto quotidianamente accade all’interno di quel centro”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta diramata oggi dal Centro di Accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano, lo stesso Centro insieme con la Comunità di San Martino al Campo di Trieste, l’Ics – Consorzio Italiano di Solidarietà Ufficio Rifugiati, Rete Dasi Fvg e Rete nazionale RiVolti ai Balcani.

“Nell’esprimere una dolorosa partecipazione con un pensiero alla sua famiglia lontana”, i firmatari evidenziano che “si tratta dell’ennesima morte in quella struttura”. Dopo aver sottolineato che “il Fvg, la sua politica, le sue istituzioni e tutta la sua società, sembrano oramai assuefatte a quanto sistematicamente avviene nel Cpr di Gradisca d’Isonzo”, i firmatari dell’appello rimarcano che “a poco serve sostenere che la tragica scelta del giovane che si è suicidato all’ingresso nel centro è stata imprevedibile o che la brevità della permanenza al centro non consente di legare il  gesto alle condizioni della struttura, poiché questa ennesima tragedia, anche per la sua dinamica, solleva, al pari delle molte altre morti avvenute nel CPR, interrogativi inquietanti sull’esistenza e il concreto funzionamento di questa istituzione totale”. I firmatari si dichiarano infine impegnati “fin da ora a offrire la collaborazione alle istituzioni per individuare insieme strade e modalità affinché nessun migrante si trovi in condizioni così estreme e per ognuno si trovino le vie per veder garantite pace e dignità”.

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