Piuttosto gustoso, assai cremoso e dalla cottura veloce (circa 12/13 minuti), coltivato “in asciutta” grazie al progetto di cinque famiglie nell’area del Medio Friuli. Ecco l’identikit del Riso del Friuli, varietà Sant’Andrea, il cui primo raccolto è stato presentato di recente a Mortegliano dal Consorzio Riso Fvg. Realtà costituita per ora da cinque aziende – con sede a Porpetto, Camino al Tagliamento, Varmo e San Vito di Fagagna – che hanno voluto riportare in regione una coltura storica che era scomparsa ormai da decenni. «Mancava da circa 50/60 anni – ha spiegato Valentino Targato, presidente del Consorzio, intervistato a Radio Spazio – e il primo raccolto, di due varietà, il Sant’Andrea e un riso per il sushi (riso freddo), è stato fatto ad ottobre con un risultato positivo che ci proietta ad una nuova sfida nel 2026».
Sfida che fa seguito, dunque, a quella che ha visto l’unione di cinque famiglie nel Consorzio, coltivando – nell’anno dell’esordio – 12,5 ettari che hanno reso, per ciascun ettaro, circa 40/50 quintali di riso.
Si tratta di un progetto agricolo innovativo – che punta in futuro ad una filiera completamente friulana, dal campo alla tavola (la lavorazione del prodotto per questo primo capitolo del “ritorno” del riso in Fvg è stata fatta in Veneto) – che ha già destato l’interesse di molti altri agricoltori. Per questo, ha annunciato Targato, «il Consorzio punta ad estendere la superficie coltivata a più di 100 ettari». La redditivà, ha raccontato, supera nettamente quella dei cereali tradizionali e la produzione avviene con una tecnica particolare, che non ha bisogno di una risaia (come quelle che si possono osservare ad esempio in Piemonte). «È la prima esperienza a livello italiano ed europeo, senza la presenza dell’acqua, dunque sostenibile».

Nel dettaglio, significa che la tecnica “in asciutta” permette di ridurre drasticamente il fabbisogno idrico e il ricorso ai fitofarmaci, diminuendo al contempo la proliferazione di funghi e parassiti e garantendo un prodotto più genuino.
Ora le cinque famiglie che fanno parte del Consorzio – oltre a Targato, Bernardis, Di Lenarda, Pilutti e D’Orlandi –, non solo sono orientate ad ampliare la coltivazione, ma uno degli obiettivi è realizzare localmente un piccolo impianto per la lavorazione del riso (dall’asciugatura del prodotto all’inscatolamento).
La presentazione ufficiale del riso “made in Friuli” è stata accompagnata da una degustazione curata dallo staff della trattoria “Da Nando”, a Mortegliano, che ha proposto piatti molto apprezzati, tra cui un dolce a base di riso e un assaggio del riso friulano al naturale.
Monika Pascolo













