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Pedemontana

Nate dal legno, le opere di Gigi “entrano” in teatro

Dal nonno che di mestiere faceva il sarto non ha ereditato solo il nome. Ma pure quella capacità di fare con le mani che lo ha accompagnato fin da bambino. Era piccolissimo, ricorda, quando dopo aver meticolosamente smontato cassette di frutta provava a trasformare quelle tavolette di legno in qualsiasi cosa. Crescendo, il traforo e il compensato sono diventati il suo hobby principale dopo la scuola. «Al tempo abitavo a Collalto e vicino casa c’era un falegname. Passavo in bottega e lui mi regalava gli scarti».

Un tomâts realizzato da Luigi Revelant

Luigi “Gigi” Revelant, classe 1951, perito elettronico oggi in pensione dopo un passato lavorativo nel settore industriale (che lo ha portato per molti anni anche all’estero), non ha mai smesso «di avere a che fare col legno». Basta entrare a casa sua a Loneriacco – e nel laboratorio ricavato accanto all’abitazione – per comprendere il suo legame con quel materiale che da sempre gli permette di esprimere creatività e manualità…

Una “marotte” di Luigi Revelant

L’articolo completo, a firma di Monika Pascolo, si può leggere sul numero del 30 aprile de “La Vita Cattolica”, in edicola in questi giorni.

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