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Chiesa

Nullità delle nozze cristiane, a Udine esperti da tutta Italia

Dal 5 all’8 settembre una quattro giorni di studio su come dare attuazione alla «svolta» di Francesco, ad un anno dal suo «Motu proprio»

È stata definita la svolta di Francesco, decisa per tradurre in indicazioni coerenti la volontà da parte della Chiesa di abbracciare le famiglie ferite in una prospettiva di verità nella misericordia. A un anno dalla sua promulgazione, il Motu proprio del Papa sulla riforma dei processi di nullità matrimoniale si appresta a decollare in modo definitivo, ma per ottenere pieno compimento è necessario affrontare tutti i nodi che determinano ancora problematiche nella prassi. In questo contesto si inserisce il grande congresso nazionale dell’Associazione canonistica italiana che vedrà riunirsi a Udine, da lunedì 5 a giovedì 8 settembre, un centinaio di vicari giudiziari, avvocati di tribunali ecclesiastici e studiosi di Diritto canonico per una quattro giorni di studi e dibattito sulla riforma del processo matrimoniale.

Ad aprire l’appuntamento la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, oggi alle ore 17 nella chiesa di Santa Maria in Castello. Nel vivo dei lavori si entrerà a partire dalle 18 quando, nel salone del Parlamento, il card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi e componente della commissione pontificia voluta da Papa Francesco che ha lavorato per l’elaborazione della riforma, introdurrà il congresso con una prolusione sul tema «Processo matrimoniale e missione della Chiesa». Di particolare interesse anche gli interventi previsti di alcuni Vicari giudiziali dei Tribunali ecclesiastici italiani, che faranno il punto sulla concreta attuazione in ambito locale delle linee tracciate dal Motu proprio, anche per quanto riguarda le circoscrizioni dei Tribunali ed il giudizio del Vescovo in tema di «processus brevior».

«Si tratta di un appuntamento di studio importante – sottolinea mons. Pierluigi Mazzocato, cancelliere della diocesi e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto – in vista di una piena applicazione della riforma, poiché, nella prassi, le problematiche da affrontare non mancano: dalla questione della carenza di personale (Mazzocato è l’unico giudice in diocesi) fino alle indicazioni su cosa significa realmente processo breve e come praticarlo, su come intervenire a livello di Chiesa per rendere effettivamente gratuiti i procedimenti…».

L’esigenza di ottenere quanto prima riguardo alla riforma la massima chiarezza interpretativa e applicativa è stata evidenziata dallo stesso Papa Francesco che ha convocato un «tavolo di lavoro» ad hoc coordinato dalla segreteria della Conferenza episcopale, al quale hanno partecipato anche il card. Coccopalmerio, il card. Dominique Mamberti, prefetto del Tribunale della Segnatura apostolica e mons.Pio Vito Pinto (decano del Tribunale Apostolico della Rota Romana). «Il clima di dialogo instaurato – si legge in una nota della Cei – ha consentito di raggiungere un accordo sulla maggior parte delle questioni», che il segretario della Cei mons. Nunzio Galantino, nel corso dell’udienza concessagli lo scorso 7 luglio, ha presentato a Papa Francesco. «L’esperienza positiva del Tavolo ha portato alla decisione di considerarlo uno strumento disponibile anche per affrontare eventuali problematiche che dovessero emergere in futuro». Le soluzioni individuate vengono ora inviate per conoscenza ai vescovi; il prossimo Consiglio permanente della Cei valuterà una prima bozza di aggiornamento delle norme.

Valentina Zanella

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