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Friuli Centrale

Palmanova. Il Centro di ascolto Caritas da 25 anni accanto ai bisognosi

Dal pane al detersivo, dal tonno in scatola allo shampoo. Dalla solitudine ai problemi economici, dalle difficoltà di integrazione a quelle personali: sono tante le risposte di cui le persone hanno bisogno.

Festeggia i 25 anni di attività il Centro di ascolto Caritas di Palmanova dove operano 20 volontari che donano tempo, attenzione e impegno agli altri. Scopo del Centro è quello di dare concrete risposte ai bisogni del territorio di riferimento della Forania del Friuli Centrale, composto da sette comuni e 27 Parrocchie.

E per celebrare degnamente il quarto di secolo, sabato 8 giugno, alle ore 19, nel Duomo dogale della città stellata sarà celebrata una Santa Messa di ringraziamento al termine della quale anche l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, porterà il suo saluto e il ringraziamento.

«Ormai, dopo tanti anni di attività, chi frequenta il Centro Caritas non è più considerato una persona di serie B – commenta mons. Angelo Del Zotto, vicario foraneo e parroco di Palmanova –. Per la comunità di Palmanova significa molto avere questa struttura. E non solo per chi ha bisogno, ma anche chi è volontario o chi dona beni o denaro ne capisce l’importanza per il territorio. Possiamo dire che questa realtà rappresenta che il fiore all’occhiello della Collaborazione pastorale di Palmanova».

Il Centro di ascolto si trova in Contrada Garibaldi 5 ed è aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 18, martedì e giovedì dalle 9 alle 11 (per contatti: 0432 928838 e centroascoltopalma-nova@gmail.com).

La testimonianza

Isa Gabassi è una volontaria da tempo impegnata nel Centro. «Sosteniamo circa 160 nuclei familiari registrati che corrispondono a 350 persone – racconta –; nella maggior parte dei casi si tratta di persone sole o di famiglie di due persone, ma anche famiglie con tanti figli».

Per accedere al Centro, spiega, è necessario presentare il modello Isee, ovvero certificare che il reddito non superi una certa cifra. «Questo dipende dal fatto che dobbiamo rendicontare quanto viene erogato. Inoltre l’accesso dovrebbe essere possibile solo una volta al mese, anche se le necessità a volte sono maggiori e allora cerchiamo di venire incontro alle varie esigenze. Vengono donate borse che contengono alimenti di prima necessità che ci sono fornite soprattutto dal Banco alimentare. Inoltre, abbiamo attivato alcune collaborazioni anche con i supermercati della zona che ci forniscono l’invenduto, soprattutto frutta e verdura, ovviamente molto richieste, e gli alimenti in scadenza, per lo più quelli cosiddetti “del banco frigo”. Insomma – aggiunge Gabassi – , abbiamo messo in piedi un vero e proprio sistema anti-spreco».

A queste modalità si aggiungono anche le raccolte promosse dalle singole Parrocchie, magari in qualche occasione speciale. «In questi casi riceviamo altro materiale, come i prodotti per l’igiene personale e della casa di cui c’è molto bisogno, perché sono costosi», conclude la volontaria Gabassi.

Valentina Viviani

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