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Piccoli negozi, viaggio nelle realtà che in Friuli resistono

Negozi di vicinato e cooperative di comunità, presidi importanti per i piccoli paesi, da supportare. Ne è convinta anche la Regione Friuli-Venezia Giulia che ha varato una legge per supportare il commercio con una dotazione finanziaria di 134 milioni di euro, per il biennio 2026-27. Contro la desertificazione commerciale sono previsti tra l’altro incentivi per l’apertura di attività in locali sfitti nei centri storici, per chi è operativo in zone a indebolimento commerciale, per i negozi nei Comuni con meno di 5 mila abitanti, per il restauro di locali storici.

Ines Podorieszach nel punto vendita di Savogna

La Vita Cattolica del 26 novembre 2025 dedica al tema un ampio approfondimento, raccontando tra l’altro alcune le storie di realtà commerciali che resistono nei piccoli borghi, rappresentando fondamentali presidi anche di socialità. Tra questi lo storico negozio di Ines Podorieszach, a Savogna, nel cuore delle Valli del Natisone, che offre «tutto quel che serve per mangiare e vivere, e anche i giornali», racconta la donna, rievocando i tempi in cui «in negozio si lavorava in cinque». Oggi, invece, nell’intero comune non si arriva ai 350 abitanti e il punto vendita è gestito da lei sola, con la figlia Stefania che le dà una mano con l’amministrazione. «Non si mette via niente, si sopravvive». Ma nonostante le difficoltà dovute allo spopolamento la donna fatica al pensiero di chiudere. «Dopo tanti anni è difficile lasciare», ammette.

Scendendo in pianura, gli affari vanno bene invece – nonostante le non poche fatiche, «in particolare per le molte incombenze burocratiche» – per Paolo Caissutti, giovane titolare dell’Elettrocasa di Talmassons, piccola realtà che resiste alla concorrenza dell’online e dei grandi centri commerciali, offrendo vendita e assistenza su piccoli elettrodomestici e riparazione di antenne. «Da quando ho iniziato ad oggi c’è stato via via un aumento di richiesta», afferma Caissutti sulle pagine di Vita Cattolica, «diversi clienti riconoscono le mie capacità e competenze». L’imprenditore dice anche di notare «anche alcuni segnali di controtendenza: molte persone, anche giovani, preferiscono acquistare nella realtà locale, dove possono ricevere consigli».

Paolo Caissutti nel suo negozio a Talmassons

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Il bar bottega Pan dal Des Possec

Anche a Pozzecco di Bertiolo, dove la cooperativa di comunità Des Friûl di Mieç ha da poco preso in gestione l’unico bar alimentari del paese, la risposta della clientela è buona. Per ben 18 anni il borgo nel cuore del Medio Friuli non ha avuto alcun punto di ritrovo se non la chiesa. Poi nel 2023 grazie alla Cooperativa carnica Pancoop e con il supporto dell’Amministrazione comunale, il caffé-bottega ha riaperto e ora continua la sua attività con la nuova gestione offrendo un prezioso servizio anche come spazio di socialità.

Dietro al bancone si alternano quattro donne: Itala, Stefania, Marika e Barbara. «Sono nata a Bertiolo e dopo tanti anni trascorsi lontano sono felice di fare qualcosa di utile per la mia gente», racconta Barbara Cipriani, che è anche tra i soci fondatori del piccolo esercizio di comunità.

Le storie delle tre piccole realtà locali si possono leggere integralmente sulla Vita Cattolica del 26 novembre 2025

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