Vie e angoli suggestivi abbelliti dalle realizzazioni del gruppo “Fili di lana colorata e fantasia”. A Ronchis e in località Fraforeano è diventata ormai una consuetudine imbattersi in una moltitudine di lane intrecciate con grande maestria, e rigorosamente a mano.

Le ultime opere in ordine di tempo sono state installate in occasione della ricorrenza di San Giovanni e della manifestazione dedicata al “Mac di San Zuan”, con i tradizionali mazzi di fiori benedetti da don Elio Baracetti. In questo caso, originali cuori e fiori, di ogni foggia e dimensione, nati dalla grande creatività e manualità delle protagoniste del progetto. Un saper fare che diventa anche gioia di mettersi in gioco, accomunando ormai dal 2021 un gruppo al femminile del paese.
L’idea, infatti, ha messo radici durante la pandemia – quando alcune compaesane si erano messe a disposizione del Comune per cucire le mascherine per la comunità –, complice l’isolamento e il desiderio di superarlo partecipando ad un progetto comunitario, seppur a distanza. Allora una quarantina di donne – supportate per la realizzazione delle strutture in legno e per la parte puramente tecnica dell’iniziativa da alcuni volontari – ha dato vita ad un albero di Natale alto 6 metri, posizionato in piazza Trombetta (a cui se ne sono aggiunti altri quattro di dimensioni più contenute allestiti in altre parti del territorio comunale) e realizzato con più di 5 mila piastrelle lavorate all’uncinetto. Per l’occasione, persino dalla Francia, da Montboucher sur Jabron, località gemellata col Comune friulano, erano giunti 120 riquadri che riproducevano i colori delle bandiere francesi e italiane.
«Sono creazioni – illustrano le animatrici del gruppo – che nascono da lana recuperata, grazie anche a chi costantemente ci fa dono di gomitoli che spesso sono abbandonati in casa, inutilizzati».
Alle prime opere ne sono seguite altre e il progetto è stato da allora proposto sia a Natale che in una “versione estiva”. Due appuntamenti ormai attesissimi che nel tempo hanno proposto una Natività che di anno in anno si è arricchita di nuovi dettagli, sempre rigorosamente nati dalla lana, oltre a varie installazioni.
«Anche questo è un modo per sentirsi comunità, per realizzare qualcosa di piacevole per il paese e per il riciclo del materiale», spiegano le protagoniste. «Il progetto – aggiungono –, fin dall’inizio, ha potuto contare sul prezioso sostegno dell’Amministrazione comunale, che ci teniamo a ringraziare, così come la squadra di volontari che ci supporta».
Nel frattempo, mentre le persone che passano per il paese si fermano a fotografare le originali e coloratissime opere, il pensiero va al prossimo Natale. L’idea c’è già, assicurano, ma per ora resta “top secret”.
Monika Pascolo