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Chiesa

San Luigi Scrosoppi, santo friulano da riscoprire

Il popolo friulano è un popolo di santi? A giudicare dalle canonizzazioni ufficiali, non si direbbe: soltanto due negli ultimi dodici secoli: forse la santità “made in Friuli” è più sommessa, poco eclatante, ma non per questo meno intensa e genuina. Con rare perle d’eccezione. Dopo San Paolino d’Aquileia, all’inizio del IX secolo, fu San Luigi Scrosoppi il primo friulano a essere proclamato santo: era il 10 giugno 2001 quando, a Roma, Papa Giovanni Paolo II descrisse il sacerdote udinese come un «modello di profonda ed efficace sintesi tra la comunione con Dio e il servizio dei fratelli».

Il prossimo 10 giugno, nel 2026, saranno trascorsi 25 anni da quel memorabile giorno. In preparazione all’evento, le Suore della Provvidenza, istituto fondato proprio dal Santo udinese, vivranno un tempo giubilare che inizierà domenica 5 ottobre, memoria liturgica di San Luigi Scrosoppi, quando il vicario generale dell’Arcidiocesi udinese mons. Dino Bressan celebrerà una Santa Messa nella chiesa interna della casa delle Suore della Provvidenza, a Udine, in via Scrosoppi n. 2. La celebrazione, con inizio alle 19, è aperta a tutti e segna l’inizio di un periodo di festa e di approfondimento della spiritualità di San Luigi – molto diffusa nella popolazione più anziana, ma bisognosa di riscoperta nelle giovani generazioni –, secondo un calendario di eventi in definizione.

La chiesa di San Gaetano da Thiene con l’urna di San Luigi Scrosoppi sotto all’altare

«Celebrare questo giubileo – si legge in una nota delle Suore della Provvidenza –, significa certamente ricordare un avvenimento storico, ma è soprattutto guardare con occhi nuovi e pieni di speranza alla vita e al futuro perché il Signore, nella sua bontà, continui a donarci i suoi doni di Grazia e a suscitare, in mezzo ai suoi figli, profeti secondo il suo cuore, così come è stato san Luigi per il Friuli dell’Ottocento». Celebrare la santità di Luigi Scrosoppi «Ci ricorda che la vita è un dono grande che va vissuto nell’accoglienza e nella condivisione, premesse importanti per costruire comunità di pace nel rispetto, nell’aiuto reciproco e nella valorizzazione di tutti».

Il volto di San Scrosoppi, famosissimo, è esposto in tutte le chiese della Diocesi. Egli iniziò la sua opera di carità proprio a Udine, dove ora sorge la casa delle “sue” suore nella via che porta il suo stesso nome. Oggi la casa è aperta a chi volesse visitarla (per esempio in famiglia o con gruppi parrocchiali); al suo interno, una mostra permanente ripercorre tutta la vicenda umana e spirituale del santo. In un piccolo museo, inoltre, sono esposti gli oggetti di uso quotidiano appartenuti a padre Scrosoppi, testimonianze che rivelano la sua personalità umana, spirituale e le sue caratteristiche di educatore e formatore. Altre stanze illustrano l’azione di carità delle Suore della Provvidenza nel mondo e dimostrano che il carisma di San Luigi fiorisce, si incarna e produce frutti in tutte le culture. Oggi le “Suore di San Luigi” sono presenti in 12 comunità sparse in tutta Italia, ma operano anche in Brasile, Uruguay, Costa d’Avorio, India, Bolivia, Togo, Romania, Argentina, Myanmar, Sudafrica, Benin e Thailandia. Nel 2022 è stata aperta l’ultima comunità in ordine di tempo, nelle Filippine. Le vocazioni oggi, giungono quasi esclusivamente da fuori Italia, segno che i semi della Provvidenza e della carità crescono davvero dovunque.

Il museo dedicato a San Luigi Scrosoppi, nella casa delle suore della Provvidenza di Udine

Chi era San Luigi Scrosoppi

San Luigi Scrosoppi nacque nel 1806, quando il Friuli era dominato dalle armate napoleoniche. La madre, vedova Filaferro, si sposò nuovamente e assunse il cognome di Scrosoppi. In una casa dell’attuale via Mazzini, a Udine, diede alla luce in tutto tre figli, dei quali Luigi fu l’ultimo; tutti loro divennero sacerdoti. In quegli anni il Friuli era attanagliato anche da una grave carestia cui fecero seguito epidemie di tifo e vaiolo. L’insieme di queste sciagure causò una dilagante miseria nella popolazione: tra le vie di Udine si riversarono centinaia di mendicanti, per i quali la Chiesa udinese si adoperò con grandi personalità e intuizioni. In questo contesto, per opera di don Gaetano Salomoni fu fondata la “Casa delle fanciulle derelitte”, che in seguito divenne Istituto della Provvidenza grazie ai due sacerdoti e fratelli Carlo Filaferro e Lugi Scrosoppi.

L’opera crebbe grazie al supporto caritatevole di diverse donne udinesi, in seguito riunite nella congregazione delle Suore della Provvidenza. Padre Scrosoppi, che successivamente entrò a far parte della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, girò il Friuli, a piedi con il suo carretto, raccogliendo generi di prima necessità.

Dopo una vita dedicata alle “sue” fanciulle, padre Scrosoppi morì nel 1884 a Orzano; le sue spoglie oggi riposano nella piccola chiesa di San Gaetano da Thiene, a Udine, proprio in via Scrosoppi.

G.L.

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