Sì della Commissione Affari costituzionali della Camera alla legge che prevede il distacco del comune di Sappada dal Veneto e la sua aggregazione al Friuli Venezia Giulia. La legge andrà in Aula la prossima settimana per il sì definitivo.
La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato la legge che prevede il distacco del comune di Sappada dal Veneto e la sua aggregazione al Friuli Venezia Giulia. La legge andrà in Aula la prossima settimana per il sì definitivo, visto che il Senato l’ha già approvata. Ma la legge ha provocato il voto contrario dei deputati veneti del Pd, Roger De Menech, Alessandro Naccarato e Simonetta Rubinato, in polemica col proprio gruppo guidato dal triestino Ettore Rosato.
“Noi guardiamo con assoluto rispetto a quel referendum che ha portato nel 2008 i sappadini a chiedere il passaggio al Friuli Venezia Giulia. Ciò detto e riaffermato, se devo esprimere la mia posizione personale, dico che Sappada è in Veneto e deve restare in Veneto”. Così il Presidente del Veneto, Luca Zaia, sull’approvazione in commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati delle legge che prevede il distacco del Comune di Sappada dal Veneto e la sua aggregazione al Friuli Venezia Giulia. “L’unico modo di risolvere il problema – aggiunge – è dare l’autonomia al Veneto, e per questo abbiamo affrontato la lunga marcia irta di ostacoli posti dai centralisti verso il referendum vittorioso del 22 ottobre. Solo così risolveremo i problemi in modo generale, e non parziale, interessato o, peggio ancora, strumentale. Perché non sfugge a nessuno che se si pensa che quella messa in atto per Sappada sia la soluzione, non resterà che rassegnarsi ad assistere a un esodo massiccio dei comuni di confine verso le regioni a statuto speciale”.
La legge che consente il distacco del comune di Sappada dal Veneto, approvata dalla COmmissione Affari costituzionali della Camera, “risolve un problema storico, linguistico, culturale e religioso di quella cittadina, che appartiene tutt’oggi alla diocesi di Udine”. Lo ha detto Gianluigi Gigli, capogruppo di Des-Cd in Commissione Affari costituzionali della Camera. “Non si può rimettere in discussione il referendum tenuto a Sappada – ha detto ancora Gigli – né le delibere di ben due Consigli regionali. E d’altra parte un mutamento di opinione della cittadinanza non risulta. Certamente resta il problema dei comuni di confine e di montagna che va affrontato seriamente” ha concluso.
Sì della commissione Affari costituzionali della Camera