Si alzano le temperature e, soprattutto in concomitanza di piogge copiose, le rane rosse, così chiamate per la loro livrea bruno-rossiccia, e i rospi comuni abbandonano i loro rifugi invernali per recarsi in massa nelle località riproduttive. È un evento epico che vede questi animali affrontare ostacoli, predatori e ogni sorta di altro pericolo per raggiungere gli stagni e trovare un compagno con cui dare origine alle future generazioni. Questo tipo di movimento si dice “esplosivo”, proprio perché vede concentrarsi una massiccia presenza di questi anfibi in poche notti piovose. Con l’ulteriore aumento delle temperature arriveranno anche altre specie più termofile, come i tritoni, le salamandre pezzate, gli ululoni, le raganelle e le rane verdi, per lo più alla spicciolata.

In questo specifico periodo dell’anno, dunque, attenzione nel percorrere le strade al volante. Lo “spettacolo” migratorio/riproduttivo degli anfibi è infatti sempre meno significativo proprio a causa della viabilità. Gli anfibi nella loro totalità sono in forte diminuzione a livello mondiale, minacciati dalle attività antropiche. Accanto alla perdita di habitat, alla comparsa di malattie favorite dal libero scambio delle merci e alle conseguenze dell’uso massiccio di pesticidi, erbicidi e altre sostanze chimiche (perfino un cane con l’antipulci in una pozza può causare una piccola catastrofe), e più in generale dell’inquinamento, il traffico stradale è una delle cause di maggior perdita di anfibi in Friuli. E – cosa ancor più grave – questo potrebbe essere fortemente limitato se si realizzassero nelle zone di passaggio delle strutture idonee all’attraversamento degli anfibi (come già avviene da decenni in molti paesi dell’Europa centrale), se alcune arterie periferiche venissero chiuse durante le ore notturne, soprattutto durante le piogge, o se anche si facesse semplicemente più attenzione durante la guida: gli anfibi infatti sono lenti e spesso fermi sull’asfalto; bassa velocità e maggiore accortezza eviterebbero la maggior parte delle uccisioni.

Tra le specie che si possono più comunemente incontrare sulle nostre strade nelle prime notti di primavera c’è il Rospo comune (Bufo bufo), il più grosso e massiccio anfibio nostrano. Se ne osservano spesso portare sulle spalle esemplari della stessa specie, più piccoli, ma non si tratta di cuccioli: l’esemplare più piccolo è un maschio, l’altro è una femmina. Incontreremo poi le rane rosse – la Rana Agile (Rana dalmatina), la Temporaria (R. temporaria) e quella di Lataste (R. latastei) –. In questi ultimi anni si assiste alla loro ricomparsa post latenza invernale sempre più precoce, complice il cambiamento climatico.
Tiziano Fiorenza