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Cultura

Teatro Contatto, 21 spettacoli, 9 produzioni Css. Sul palcoscenico la contemporaneità

Guerre, violenza di genere, drammi delle migrazioni, mondo del lavoro sempre più difficile da vivere, quando non addirittura feroce. C’è tutto questo nei tempi che il mondo oggi vive, tempi difficili, ma anche “generativi” di novità. Così li vede, tramite la lente del teatro contemporaneo, il Css, il Teatro Stabile di Innovazione del Friuli-Venezia Giulia che da quarant’anni – tra i primi in Italia ed esempio unico nel nordest – la contemporaneità la racconta producendo i propri spettacoli e ospitando nella stagione di Teatro Contatto le compagnie più all’avanguardia della scena italiana e internazionale.

Succederà anche quest’anno con la stagione 43-44 che, intitolata per l’appunto “Generative Times”, porterà a Udine 21 spettacoli di cui 9 produzioni Css, consentendo al pubblico «di riflettere sul nostro presente», come hanno spiegato alla presentazione della stagione, mercoledì 16 luglio al Teatro San Giorgio di Udine, Rita Maffei e Fabrizia Maggi, con Filippo Arcuri direttrici artistiche del Css. Un tema, “Generative Times”, che definisce il nuovo progetto triennale del Css e che vuole riferirsi anche alle tante generazioni che convivono nei tempi attuali, «ben otto – hanno evidenziato Maffei e Maggi – comprendendo la generazione Beta. Mai nella storia il divario generazionale è stato così ampio. L’arte e il teatro possono essere un modo per far dialogare queste generazioni contribuendo alla crescita della comunità». Un’attenzione al pubblico che, nella scorsa stagione – hanno snocciolato i dati le direttrici artistiche – è stata ripagata da una crescita record del 22,34% del pubblico della stagione di Teatro Contatto (oltre 11 mila spettatori) e da 52.000 presenze complessive, comprese le tournée della produzioni Css nei teatri italiani ed europei.

Se lo sguardo di Teatro Contatto è sull’oggi, lo spettacolo d’apertura, l’11 ottobre, al Teatro Palamostre(ore 20.30), sarà invece uno sguardo che abbraccia tutta la storia dell’umanità per raccontare il ruolo che in essa ha avuto e ha l’amore. “Historia del Amor” del collettivo catalano multimediale Agrupacion Señor Serrano, nuova coproduzione Css che ha da poco debuttato al Grec Festival di Barcellona, sarà una «riflessione sull’amore come mito fondativo e distruttivo», raccontata con i più moderni strumenti multimediali, con gli oggetti e con le parole.

Il tema della complessità del mondo, dove vita e morte convivono, appare in “Mrs Dalloway #1” da Virginia Woolf, produzione Css in prima assoluta con l’attrice udinese Francesca Osso diretta da Rita Maffei.

Francesco Alberighi con “Diario di un dolore”, tratto da C.S. Lewis, proporrà «un dispositivo meta-teatrale delicato e spietato sul dolore e sulle possibilità del metterlo in scena».
Ritratto feroce del mondo del lavoro contemporaneo e del mobbing aziendale è “Bidibibodibiboo” di Davide Carnevali, produzione Css che, dopo il Premio Ubu 2024 come miglior nuovo testo italiano, torna a Teatro Contatto dopo il debutto dell’anno scorso.

Il tema delle migrazioni, dell’appartenenza alla propria terra d’origine e dell’identità complessa di un migrante che l’ha lasciata è “Ceci n’est pa Omar”, del giovane autore, regista e attore Omar Giorgio Makhloufi che in questo spettacolo, «con un teatro fatto di parola e fisicità», fa i conti con la sua identità: dalle origini algerine all’Italia dove oggi lavora.

Il tema della responsabilità individuale e del potere è al centro de “Il presidente” con Filippo Nigro, su testo di Davide Carnevali, mentre una riflessione sul futuro dell’umanità «tra intelligenza artificiale e identità umana» è “Sapiens”, creazione di Saul Clemente, Rita Maffei e Alessandro Passoni che porta in scena realtà virtuale, realtà aumentata e, per la prima volta, un attore dal vivo.
Sul dramma delle migrazioni si concentra la compagnia Kepler-452 che con “A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo Centrale” porta in scena la propria esperienza di 5 settimane sulla nave Sea-Watch 5 sulla rotta migratoria più drammatica d’Europa, salvando 156 persone. In scena Nicola Borghesi e cinque operatori umanitari per interrogarsi «su cosa l’Europa sia e cosa potrebbe diventare».

Il tema del femminicidio è affidato alla celebre regista Emma Dante in “L’angelo del focolare”, mentre il dramma della guerra in Palestina affiora in “Come gli uccelli” del drammaturgo libanese Wajdi Mouawad, «travagliata storia d’amore tra un giovane israeliano e una ragazza araba».

“Ribellione”, con Roberto Anglisani, è invece la storia di un reduce che smette di credere nella giustizia e trova proprio nel ribellarsi la forza per andare avanti. Storia di una ribellione è anche la performance di Francesca Martinelli sulla scultrice francese Camille Claudel. Così come ribellioni sono quelle raccontate da Marta Cuscunà che torna a Contatto con “La semplicità ingannata” e “Sorry Boys”.

Nel cartellone anche Filippo Timi, che trasforma l’”Amleto” in «un cabaret esistenziale», Michela Lucenti con “Giocasta”, Marta Bevilacqua e Arearea con una rilettura moderna de “Lo Schiaccianoci” di Tchajkovskij. Da non perdere la visionaria compagnia belga Peepng Tom che, fondendo teatro, danza e arti visive, in “Chroniques” riflette sul passare del tempo e l’immortalità.
Conclusione della stagione con “Asteroide” di Marco D’Agostin, Leone d’argento alla Biennale Danza 2023, “musical” per un solo interprete.

Sostegno al progetto del Css è stato portato dall’assessore regionale Mario Anzil, che ha inviato un messaggio di apprezzamento, da quello comunale, Federico Pirone, dalla delegata del Rettore dell’Università di Udine, Elisabetta Scarton, da Francesca Venuto per la Fondazione Friuli e da Giordano Zoppolato, direttore della Banca di Udine.

Stefano Damiani

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