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Terenzano. Mara, la volontaria che da 5 anni va a caccia di rifiuti. Ripulendo il suo paese e non solo

Di certo non passa inosservata. Sul ciglio della strada, ben visibile indossando il suo gilet catarifrangente, una pinza in mano e un sacco che via via va riempendo di rifiuti che trova nei fossati, ma pure nei campi e nelle strade non solo di Terenzano, località in cui vive, ma anche del territorio circostante. Pensionata, classe 1956, Mara Ciani è uno dei volontari civici del Comune di Pozzuolo del Friuli, ma fa parte anche dell’associazione “Ripuliamocichallenge” di Udine e ha aderito a qualche pulizia promossa da “Plastic Free”. Ogni volta che ha un po’ di tempo libero, esce a raccogliere le immondizie abbandonate in ogni dove. Dalla pista ciclopedonale che collega Terenzano al capoluogo Pozzuolo, ai campi attorno alle abitazioni fino alle strade interne del paese. E persino in quella che definisce una «una zona difficile», ovvero alcune porzioni di via Lumignacco, sia nei pressi dell’incrocio che porta alle acciaierie Abs, sia nell’area dell’uscita della tangenziale.

Alcuni rifiuti trovati a Terenzano

Lo fa praticamente senza sosta da 5 anni e ormai è diventata una consuetudine uscire di casa – in media di quattro giorni a settimana – per fare un po’ di pulizia, raccogliendo la spazzatura che trova sul suo cammino.

«Credo sia sempre meglio darsi da fare, che limitarsi a brontolare sui social perché intorno c’è sporcizia», dice, precisando che in fondo non fa nulla di particolare, ma cerca solo di comportarsi da buona cittadina. «È sempre facile incolpare chi ci governa per la spazzatura che si trova in giro, ma va anche detto che non sempre i dipendenti comunali riescono a far fronte a tutti i problemi causati dalla maleducazione». Tiene a sottolineare anche che in paese non è solo lei a dedicarsi alla pulizia del territorio e degli spazi pubblici, «ma come volontari siamo un bel gruppetto. Certo, ognuno, tra mille impegni, si dedica a questa attività quando è possibile – aggiunge –. Io, essendo in pensione, ho più tempo libero che utilizzo ben volentieri per questo hobby, perché amo l’ambiente pulito».

Rifiuti trovati da Mara lungo la ciclabile Terenzano-Pozzuolo

Ammette che a volte a prevalere – più che il piacere per aver fatto qualcosa di buono – è lo sconforto. «Mi succede di chiedermi se ne valga la pena, soprattutto quando vedo che un’area appena pulita, nel giro di qualche giorno è di nuovo piena zeppa di rifiuti. Ma poi mi dico: faccio il mio dovere di cittadina e ciò mi fa stare bene, anche perché è un’occasione per muovermi e stare all’aperto; e se poi i risultati non sono sempre quelli sperati, pazienza. Nel mio piccolo cerco di ridare dignità ai luoghi che ho attorno, perché vedere tutta quella sporcizia mi fa proprio male».
Nata e vissuta in Svizzera fino a 23 anni, Mara ogni volta che da ragazzina tornava in vacanza in Friuli rimaneva sbalordita alla presenza di tante immondizie abbandonate in mezzo al verde. «Non ero abituata a vedere nei fossati e sul ciglio delle strade qualsiasi cosa, persino sanitari, pezzi di mobili. Credo che l’essere cresciuta in una Paese in cui nessuno si permette mai di gettare qualcosa a terra, abbia avuto la sua importanza nel mio modo di concepire l’ambiente e nel mio amore per la natura».

Mara in tutto e per tutto nella sua attività di pulizia del territorio ha il sostegno dell’Amministrazione comunale. «Come volontaria non posso differenziare il materiale che trovo, altrimenti dovrei uscire con 5/6 sacchi, stare fuori ore e portare poi tutto quel peso fino a casa. A parte il vetro, che già separo durante la raccolta, il resto finisce in sacchi condominiali che vengono poi ritirati e conferiti nel centro raccolta dagli addetti del Comune che ogni volta mi premuro di avvisare».

Racconta che nelle sue uscite l’originalità di ciò che trova abbandonato non ha limiti. «Nei fossi, sotto agli alberi, in zone isolate e pure lungo le ciclabili c’è di tutto. Mobili, attrezzatura elettrica, Pc, persino quadri. Un giorno, lungo un rettilineo di circa 50 metri ho raccolto 65 bottiglie di vetro. Più volte ho trovato borsette oggetto di furto, che poi ho consegnato alle forze dell’ordine e tra le cartacce una volta ho trovato anche 50 euro, così mi sono ripagata la benzina per gli spostamenti», dice sorridendo.

Mara (al centro) insieme ad alcuni volontari di “Ripuliamocichallenge”

E le avventure che vive, mentre raccoglie spazzatura, sono tante e disparate. «C’è chi ti chiede “chi te lo fare?”, chi ti guarda con curiosità, chi ti scansa perché crede che tu sia un pochino fuori di testa, e pure chi ti ringrazia. Non solo a parole». È accaduto infatti che mentre era intenta a ripulire, assieme ad un’altra volontaria, un tratto di terreno nel suo paese, si fermasse un’automobile. «È scesa una persona che ci aveva preparato il caffè e che quando ci ha riviste ci ha portato pure i cioccolatini. A Udine, durante una giornata ecologica promossa da “Rilupiamocichallenge” un signore è arrivato in bicicletta per offrirci due bottiglie di spumante come ringraziamento per la pulizia»…

L’articolo completo, a firma di Monika Pascolo, è pubblicato sul numero del settimanale “la Vita Cattolica” del 21 maggio 2025.

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