In un contesto caratterizzato da un numero crescente di guerre e da una politica che innalza nuovamente confini, Gorizia e Nova Gorica – nell’anno in cui sono insieme Capitale Europea della Cultura – non potevano non scegliere di farsi laboratorio di pace. Così nel contesto di «Go!2025» ha preso vita mercoledì 29 ottobre «Terre di Pace», il festival del dialogo interreligioso che riunisce comunità, fedi e generazioni diverse in un forum articolato in tavole rotonde e spettacoli, per mostrare come il dialogo – coltivato prima che i conflitti nascano – resti la più potente forma di prevenzione e di resistenza alla guerra. «Un’occasione – sottolineano gli organizzatori – per affermare che la pace non è un’assenza di conflitto, ma una pratica quotidiana di riconoscimento, conoscenza e responsabilità condivisa: l’unica via possibile per trasformare le ferite del mondo in un futuro diverso».
Verso un “manifesto”
Fino a domenica 2 novembre, dunque, il laboratorio «Terre di Pace» porterà in città numerose iniziative, fino alla stesura del «Manifesto di Gorizia per il dialogo e la pace». Il Forum è stato inaugurato dall’intervento del giornalista e saggista Paolo Mieli, dalla piantumazione di un ulivo e da un flashmob in collaborazione con le scuole del territorio.

Il programma
Oggi (giovedì 30 ottobre) alle 15, in Sala Dora Bassi, sarà invece la volta di «Ecologie quotidiane. Piccoli gesti, grandi cambiamenti: alleanze inedite tra fedi, società civile e istituzioni per rafforzare l’impegno ecologico». Con Francesco Tassone, Babacar Diop, Franco Rizzi, il pastore Jens Hansen, il rabbino Ariel Haddad. Nel tardo pomeriggio, alle 18, nella stessa sala, si parlerà di «Donne alla pari. Terre, plurale femminile» per far luce come dalla politica internazionale ai movimenti di base, la voce delle donne si intrecci con quella degli uomini per ridisegnare i confini della pace e della sostenibilità. Interverranno, moderate da Renata Kodijlia, dell’Università di Udine, Sandra Mazzolini, Milouda Benserhire, Maria Teresa Catucci, Mirella Manocchio, Ilaria Myr. Alle 21, nell’Auditorium della Cultura Friulana, andrà in scena «Love’s Kamikaze», spettacolo firmato da Mario Moretti e diretto da Claudio Boccaccini, che affronta con intensità il rapporto tra Naomi e Abdel, lei israeliana e lui palestinese. Sullo sfondo della tensione mediorientale, la loro vicenda diventa metafora di riconciliazione e di ricerca di un futuro condiviso.
Tra gli altri numerosi appuntamenti segnaliamo, venerdì 31 ottobre dalle 9 alle 13, la «Passeggiata attraverso la storia religiosa del territorio goriziano», accompagnati dallo storico Vanni Feresin, i partecipanti andranno alla scoperta dei luoghi di interesse religioso che hanno segnato la storia del territorio goriziano. Alle 18, in sala Dora Bassi, sarà presentato il volume «Cristianesimo e Islam. Prove di dialogo per una reciproca comprensione» con don Santi Grasso e Shaikh Jamuluddin Mauro Ballabio. Don Santi Grasso e Shaikh Jamuluddin Mauro Ballabio, insieme ad Amerigo Zanetti e al rabbino Alexander Elihau Meloni, interverranno anche all’incontro «Un unico pianeta, tante terre, tante voci» in programma sabato 1° novembre alle 18 in sala Dora Bassi.
Domenica 2 novembre alle 17, nell’Auditorium della Cultura Friulana, toccherà a «L’altro futuro, il dialogo interreligioso come strumento di Pace» incontro in cui si confronteranno – moderati dalla giornalista di Avvenire, Lucia Bellaspiga – mons. Flavio Pace, segretario del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, Sheykh Ibrahim Gabriele, la pastora Dorothea Müller, Anne-Marie Tschalbod, Haim Baharier, Gadi Luzzatto Voghera. Seguirà alle 18.30 la presentazione e sottoscrizione del «Manifesto di Gorizia per il dialogo e la pace» e l’anteprima nazionale del video «Imagine all the people», realizzato dal Polo Liceale di Gorizia. Alle 21 il Festival si chiuderà al Teatro Verdi con «Suoni di fraternità»: concerto per la Pace che unisce musica, ritmo ed emozione, in cui il Gen Rosso trasforma il palco in un mosaico di suoni, luci e voci provenienti da quattro continenti. Un’esperienza coinvolgente che invita a riscoprire l’umanità e l’unità tra i popoli. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. L’evento è organizzato dal Comune di Gorizia, in collaborazione con le comunità cristiano-cattolica, musulmana, ebraica, buddista e cristiano-metodista.
Anna Piuzzi













