Avviato dalla Regione il dialogo con la Carinzia per codificare la gestione di fabbricati e pascoli
“La politica deve essere consapevole che, al di là dei trattati, esistono dei rapporti di vicinanza fra popoli che vanno rispettati. Su questa base abbiamo inteso intraprendere un’interlocuzione politica con la Carinzia volta a individuare una gestione duratura, da parte delle vicinie e delle comunità agrarie Carinziane, dei terreni ubicati a cavallo del confine fra Italia e Austria di proprietà della Regione”. Lo ha dichiarato martedì 8 ottobre a Udine l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, nel corso della riunione con l’assessore ad Agricoltura e Foreste del Land Carinzia, Martin Gruber, e il sindaco del Comune di Feistritz, Dieter Mörtl, a cui ha preso parte anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, oltre a una rappresentanza della vicinia di Feistritz.
“La riunione – ha spiegato l’assessore – ha codificato un percorso che prevede una soluzione immediata per consentire alle vicinie agrarie di gestire i beni anche nel 2020, in attesa di costruire un progetto di sviluppo e valorizzazione di un’area transfrontaliera permanente fra i due popoli che ne sancisca la continuità nel tempo”.
Nel frattempo, ha fatto sapere Callari, la Regione porterà avanti “un’interlocuzione anche con il Governo centrale per raggiungere l’intesa su questo futuro accordo”. Oltre ai rapporti positivi fra i due territori, l’assessore ha evidenziato l’ottima gestione austriaca delle malghe italiane a ridosso del confine, tra il Tarvisiano e il Comune di Feistritz an der Gail. Nei Comuni di Pontebba, Malborghetto Valbruna e Tarvisio insistono a ridosso del confine austriaco dei terreni a pascolo e alcuni fabbricati di proprietà della Regione raggiungibili solo dal versante carinziano. Si tratta di beni assegnati all’Italia dopo la I Guerra Mondiale, quando i diritti e le attività svolti su questi terreni austriaci sono stati trasferiti all’Italia, ma il sistema delle regole e dei contratti non è stato ancora perfettamente codificato. Di qui, fa sapere la Regione, la necessità di trovare un’intesa a livello bilaterale fra Fvg e Carinzia da sottoporre, poi, allo Stato italiano per chiudere definitivamente la vicenda.