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Tolmezzo in festa per il centenario delle Gianelline

Tolmezzo ha celebrato ieri, martedì 21 ottobre 2025, con profonda gratitudine e partecipazione i cento anni dell’Istituto “Sant’Antonio Maria Gianelli”, fondato nel 1925 dalle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, le Suore Gianelline.
Un secolo di presenza educativa, caritativa e spirituale che ha lasciato un segno indelebile nella vita della città e dell’intera Carnia, come è stato ricordato nel consiglio comunale straordinario, alla presenza delle autorità civili e religiose, delle Suore Gianelline e di numerosi cittadini, oltre che di mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, e nella Santa Messa in Duomo.
Un momento di festa e di memoria, ma anche di riflessione sul valore dell’educazione e sul ruolo decisivo svolto dalla comunità del Gianelli per un secolo.

Il sindaco Vicentini: «Cent’anni di educazione, fede e comunità»

L’intervento del Sindaco

Nel suo intervento in Consiglio comunale, il sindaco di Tolmezzo, Roberto Vicentini, ha ricordato le origini dell’Istituto, sorto nel 1925 grazie all’impegno delle Suore Gianelline e all’intuizione del parroco, mons. Pietro Ordiner. Le prime religiose – ha raccontato – dovettero affrontare difficoltà non indifferenti, adattandosi a spazi provvisori e locali di fortuna, finché, con il sostegno della Provincia e dei volontari, fu costruita la sede che ancora oggi ospita la scuola dell’infanzia.

Vicentini ha ripercorso poi le tappe più significative della storia dell’Istituto: dal rilancio degli anni ’90 sotto la guida di madre Candotti e madre Nazile, alla nascita del nido “Magia” nel 2019, fino alla creazione di una comunità educativa per minori e al consolidamento dell’oratorio estivo, punto di riferimento per generazioni di bambini e giovani.

Con emozione, il sindaco ha aggiunto un ricordo personale: «Negli anni ’60 sono stato anch’io un piccolo alunno delle Suore Gianelline, e lì è iniziato il mio cammino umano e spirituale. Anche i miei figli hanno frequentato la scuola: un legame che porto nel cuore e che oggi si rinnova».
Vicentini ha infine rinnovato, a nome della città, la riconoscenza alle Suore «per la loro dedizione, la fede e la capacità di far crescere insieme generazioni di bambini e famiglie».

L’assessore regionale Zilli: «Valori che generano futuro»

Nel suo intervento, l’assessore regionale Barbara Zilli ha espresso la gratitudine dell’Amministrazione regionale per una presenza che «va oltre le date del calendario» e che «ha profondamente segnato la vita della comunità tolmezzina e carnica». Ha ricordato come, attraverso la loro opera educativa e sociale, le Suore Gianelline abbiano saputo offrire accoglienza, sostegno e speranza a tante famiglie e persone in difficoltà: «Valori come la solidarietà, la fede e la formazione integrale della persona restano un patrimonio vivo e necessario per costruire il futuro». Zilli ha ringraziato le religiose per aver incarnato, nel tempo, il senso più autentico della cura comunitaria, augurando che la loro missione possa continuare «a generare frutti di bene in una società che ne ha estremamente bisogno».

Il vescovo Cevolotto: «Custodire il futuro delle aree interne»

Il vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, ha espresso viva gratitudine per la celebrazione: «È per me un onore essere qui come Vescovo della diocesi e successore di Sant’Antonio Maria Gianelli».
Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di mantenere viva l’attenzione verso le aree interne, ricordando che «il futuro di questi territori riguarda tutti, anche chi vive nelle città. Le scuole, in questi contesti, sono una risorsa preziosa che mantiene viva la speranza e la crescita umana di una comunità».
Il Vescovo ha ringraziato le Suore Gianelline per aver custodito e trasmesso, con fedeltà, il carisma del loro fondatore: «Grazie di cuore a chi, con dedizione, ha reso possibile che questo carisma continuasse a fiorire qui, nel cuore del Friuli».

Il parroco Zanello: «Una santa epopea della Provvidenza»

L’intervento del Parroco

Il parroco di Tolmezzo, mons. Angelo Zanello, ha definito la storia del Gianelli 1una dolce e santa epopea della Provvidenza», ricordando il lungo cammino che portò, tra il 1923 e il 1925, alla nascita dell’Istituto.
Ha tracciato un appassionato ritratto dei protagonisti – da mons. Pietro Ordiner alle prime superiori come suor Maria Cecilia Zani e suor Maria Ester Annoni – e ha reso omaggio a tutte le Suore che, nel corso di un secolo, hanno servito la comunità con generosità eroica, anche nei momenti più difficili: guerre, emigrazione, terremoti.
«Davvero – ha detto – la Carnia, i fanciulli e i poveri sono nel cuore del Gianelli e delle Gianelline. Solo Dio sa quanto bene vi meritate nell’eternità. Noi possiamo solo dirvi: grazie!».

Suor Zilli: «Siamo casa che accoglie, gesto che dona speranza»

Significativo l’intervento di suor Rossella Zilli, membro del Consiglio generale delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto. Con emozione, ha espresso la gratitudine della madre generale, suor Gladys Eberhardt, e di tutta la congregazione: «Tolmezzo non celebra solo per sé, ma per tutto il mondo gianelliano». Suor Zilli ha ricordato come il carisma del fondatore spinga le Suore a «stare dove altri non vanno: tra i poveri, nei luoghi di sofferenza e di margine», portando consolazione e speranza.

Nel sottolineare la complementarità dei carismi presenti in città, ha aggiunto: «Le Figlie di Maria Santissima dell’Orto rappresentano il volto femminile di Gesù – la cura, l’accoglienza, la tenerezza – accanto ai Salesiani, espressione del volto maschile di Cristo. Due presenze che si completano e arricchiscono la vita della comunità».
E ha concluso con parole che riassumono il senso profondo della giornata: «Siamo casa che accoglie chi è ai margini, gesto che cura e dona speranza. Così, il sogno di san Gianelli continua a vivere nella vostra storia e a benedire questa città».

La Messa. «Cento anni di santità e di amore»

La giornata si è conclusa nel Duomo di Tolmezzo, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Cevolotto, concelebrata da numerosi sacerdoti e con la partecipazione commossa di molti fedeli, famiglie e bambini della scuola Gianelli. Durante la liturgia è stata esposta la reliquia di San Antonio Maria Gianelli, fondatore della Congregazione, davanti alla quale la comunità ha rinnovato la propria gratitudine e la propria fede.

Nell’omelia, il Vescovo ha invitato a leggere il centenario come un «grande rendimento di grazie»: non solo per le opere compiute, ma per la testimonianza viva delle Suore, che ricordano a tutti il primato del Signore e la fecondità del dono totale di sé. Richiamando le parole di San Paolo, ha ricordato che «il tesoro della grazia di Dio è custodito in vasi fragili», e che la santità non è fatta di perfezione, ma di amore offerto giorno dopo giorno.

L’omelia di mons. Cevolotto

Mons. Cevolotto ha poi sottolineato come le Suore Gianelline abbiano alimentato il futuro della Carnia attraverso l’educazione, la cura e la promozione della dignità delle ragazze, «anticipando con la loro opera la cultura della cura e della solidarietà che oggi è chiamata a rifiorire nelle nostre comunità».
«Celebrare cento anni del Gianelli – ha detto – significa celebrare cento anni di amore e di santità: perché il nome di Dio è Amore, e la santità è la forma concreta con cui questo amore diventa vita vissuta».

Un anniversario che guarda al futuro

Il centenario dell’Istituto Gianelli è stato dunque molto più di una ricorrenza: un tributo a una storia di fede e di educazione che continua a generare frutti di bene.
La comunità di Tolmezzo, unita alle Suore Gianelline, ha rinnovato la promessa di custodire e tramandare quei valori che, da un secolo, fanno di questa scuola una vera casa per le famiglie, un luogo di crescita, di speranza e di futuro.
Un momento conviviale all’Hotel Roma ha concluso la giornata di festa, segnata da gratitudine, memoria e gioia condivisa.

Bruno Temil

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