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Troppi oscacoli per le donne, a partire dal congedo di maternità… e paternità

In Friuli-Venezia Giulia la differenza di tasso di occupazione tra uomini e donne sta diminuendo, ma è ancora alta, pari all’11,6%. Non solo: le donne con contratti a tempo determinato sono di più degli uomini (15,1% contro 10,8%), hanno salari più bassi (il dato peggiore è nella fascia 50-54 anni con -11.814 euro). E quanto alla maternità, le tutele per le lavoratrici dipendenti non sono le stesse che per le autonome parasubordinate. Mentre un’innovazione come il congedo parentale per la cura dei figli viene ancora sfruttata soprattutto dalle donne: 68% contro 32%. È evidente che, in una situazione di denatalità come l’attuale – che mette a rischio la tenuta economica e sociale della regione – è necessario eliminare tutti gli ostacoli al raggiungimento della piena occupazione delle donne e alla loro possibilità – se lo desiderano – di diventare madri. A partire, ad esempio, dal portare al 100% lo stipendio dei cinque mesi di congedo obbligatorio di maternità – rispetto all’attuale 80% – come avviene in Germania, Francia, Spagna, Polonia.
È quanto emerso dall’incontro formativo “Genitorialità e lavoro tra stereotipi, discriminazioni e tutele” promosso dalla Commissione regionale per le pari opportunità nell’ambito del progetto “Conciliazione, cosa possiamo ancora migliorare?”, tenutosi mercoledì 3 dicembre a palazzo Belgrado a Udine…

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