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Tumori, migliora possibilità guarigione, +10% in 10 anni

Una ricerca coordinata dal Cro di Aviano indica che sempre più spesso dai tumori si guarisce. Su un campione di 500 mila persone alle quali è stato diagnosticato un tumore dal 1985 al 2011, la probabilità di guarire è risultata  del 52% tra le donne e del 39% negli uomini, con un miglioramento stimato di circa il 10% in 10 anni.

Dai tumori si può guarire: è questo il principale messaggio che emerge da una ricerca epidemiologica finanziata da Airc e coordinata dal Centro di Riferimento Oncologico, Irccs, di Aviano, in collaborazione con il Registro Tumori del Veneto e l’Associazione Italiana di Registri Tumori Airtum, pubblicata sulla rivista internazionale Cancer Medicine. Tra le 508.617 persone alle quali è stato diagnosticato un tumore dal 1985 al 2011 nelle aree studiate in tutta Italia, la probabilità di guarire è risultata del 52% tra le donne e del 39% negli uomini, con un miglioramento stimato di circa il 10% in 10 anni. “Tutti gli indicatori di prognosi e guarigione dopo un tumore che abbiamo esaminato mostrano segnali incoraggianti – spiega Luigino Dal Maso, epidemiologo del Cro di Aviano e coordinatore dello studio – la probabilità di guarire è aumentata per tutti i tipi di tumore, avendo raggiunto il 95% per le persone con tumori della tiroide nelle donne, il 94% con tumore del testicolo, il 75% con quelli della prostata e il 67% per quelle con tumori della mammella”.

L’aumento nel tempo, spiega ancora Dal Maso, “interessa i pazienti di tutte le età, facendo sperare che la quota di persone che guarirà raggiunga percentuali ancora maggiori per i tumori diagnosticati nei prossimi anni”. Come ricorda Stefano Guzzinati, epidemiologo del Registro Tumori del Veneto e coautore dello studio, “nel 2020 gli italiani che vivranno dopo una diagnosi di tumore saranno 3,6 milioni. Un aumento sostanziale si avrà nel numero di persone con malattia di lunga durata: nel 2020, circa il 40% delle persone che vivranno dopo una diagnosi di tumore, avrà avuto la diagnosi da oltre 10 anni. Tra questi ultimi, che potremmo definire ex-pazienti, quasi tutti avranno raggiunto un’attesa di vita simile a chi non ha affrontato una diagnosi neoplastica”. “Le stime del “tempo per la guarigione”, necessario affinché il rischio di ripresa di malattia diventi trascurabile – ricorda ancora Dal Maso -, dimostrano che dopo 5 anni dalla diagnosi possono ritenersi “guarite” le persone che si erano ammalate di tumori del testicolo e della tiroide, meno di 10 anni per quelle con tumori del colon retto e melanoma. Per le persone con tumori della prostata e della mammella, invece, il rischio di ripresa, sebbene esiguo, è ancora presente dopo 10 anni”.

“Questo studio fornisce un contributo, basato su solide evidenze scientifiche, al ripensamento delle linee-guida per le visite di controllo e prevenzione da proporre molti anni dopo la malattia a seconda del tipo e delle caratteristiche dei pazienti, rileva infine Diego Serraino, direttore della struttura di Epidemiologia Oncologica del Cro.

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