Ma è vero che le vipere sanno arrampicarsi sugli alberi e possono tendere degli “agguati” dall’alto? Sì e no. «È vero che la vipera dal corno si arrampica su bassi arbusti e tronchi d’albero abbastanza contorti che ne facilitano la risalita, ma lo fa per termoregolarsi e tendere agguati agli uccelli migratori, di certo non per lanciarsi dall’alto sui passanti, tantomeno per inseguirli». A chiarire curiosità e false leggende su questi rettili è il naturalista friulano Tiziano Fiorenza, che giovedì 29 maggio è stato ospite alla trasmissione tv Geo&Geo su Rai3 per parlare proprio delle tanto temute vipere di cui in Friuli-Venezia Giulia sono presenti ben tre specie (la Vipera comune di Redi, la Vipera dal corno e il Marasso), caso unico nel contesto europeo «dove normalmente se ne trova una o al massimo due in zone periferiche».

«Una delle leggende principali che si raccontano sulle vipere – ha commentato Fiorenza – è che le femmine vanno sopra gli alberi per partorire, per poi lasciar cadere i viperotti, i quali sarebbero talmente aggressivi e velenosi che potrebbero mordere la mamma o ucciderla. Tutto ciò non è vero. Anzi, la vipera è uno dei pochi rettili che mette in atto un minimo di cure parentali nei confronti dei piccolini appena nati».

Ma se sono innumerevoli i falsi miti su questa specie che tanto spaventa – «e sono leggende dure a morire!» –, decisamente più interessanti sono gli studi in questo campo, svolti anche in regione, sulle loro “abitudini di vita”. Recenti ricerche, ad esempio, mostrano come diverse specie di vipera non solo convivano sullo stesso territorio, ma addirittura si accoppino, dando origine ad una prole ibrida. E i cuccioli sono a loro volta fertili, come ha illustrato Fiorenza.
Al riguardo si può leggere un ampio articolo pubblicato sulla Vita Cattolica del 4 giugno 2025
Morsi velenosi. Chi rischia di più
Velenosi ma non aggressivi. È vero che il morso di una vipera è doloroso e in taluni casi può necessitare di assistenza ospedaliera, ma Fiorenza ricorda che «per una persona adulta la pericolosità è molto bassa, mentre un morso può essere più impegnativo per un bambino o per una persona che ha delle patologie o è suscettibile ad allergie a farmaci o punture d’insetto». Dal momento che la vipera non aggredisce se non si sente minacciata, a rischiare di più durante le escursioni in montagna sono i cani, che tendono a curiosare un po’ dappertutto con il loro naso. Per questo motivo il suggerimento è, in questi luoghi, di tenerli sempre al guinzaglio e vicini. Diversamente può accadere di sentirli guaire da distanza senza comprendere che cosa sia accaduto.

Sì dunque alle escursioni, ma con consapevolezza e con il dovuto rispetto. «Le vipere – ricorda infine Fiorenza – sono animali protetti dalla legislazione del Friuli-Venezia Giulia e la Vipera dal corno rientra anche tra le specie in Direttiva Habitat».
Valentina Zanella