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Chiesa

Zuppi alla presentazione del libro sulla Settimana sociale di Trieste: «Continuiamo a stare nelle piazze a renderle comunità»

«Mi sembra che Trieste rappresenti davvero uno spirito e sono certo che questo libro continuerà a metterlo in moto». Lo ha affermato martedì 27 maggio il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nel corso della presentazione online del volume “Al cuore della democrazia” dedicato ai lavori della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia svoltasi ad inizio luglio 2024 a Trieste.

Trieste, «aperitivo di Giubileo»

Dopo aver ringraziato il Comitato scientifico e organizzatore «per tutto quanto il lavoro fatto», il porporato ha sottolineato che i discorsi di Papa Francesco e di Mattarella «hanno impreziosito» la Settimana sociale ma «ci hanno anche responsabilizzato». A Triste, ha proseguito, i partecipanti hanno portato «una storia e tanto impegno» e «un bagaglio di esperienza, ma anche di desiderio, di sguardo al futuro, di speranza – direi che è stato un anticipo, un aperitivo del Giubileo». Di speranza, ha precisato, «ce n’era tanta» e «lo sappiamo, richiede un impegno perché non è onirica, è molto concreta». Inoltre «c’era molta gioia di ritrovarsi» anche perché «c’è molto bisogno di comunità»; lo si è visto – ha spiegato – «negli incontri, nella familiarità, nelle piazze che diventavano luoghi di comunità».

«No all’atomizzazione»

«Credo che questa – ha puntualizzato – sia un’indicazione da seguire: continuare a stare un po’ in piazza e rendere le piazze luoghi d’incontro, renderle comunità». Di questo – ha aggiunto – «ce n’è un bisogno enorme» poiché «c’è molta solitudine, molta sofferenza, c’è molto desiderio di ritrovarsi». Per una sana democrazia «è fondamentale tenerlo presente – ha ammonito – perché sappiamo quanto può essere rischiosa l’atomizzazione, il chiudersi e quanto al contrario la democrazia ha bisogno della persona, della partecipazione personale». «La democrazia è ricostruire un legame con il mondo intorno» e che sia un legame – ha auspicato – fondato sulla Dottrina sociale della Chiesa, dico cosiddetta perché qualcuno si rimprovera che il termine dottrina suscita qualche allergia perché immediatamente sembra quelle cose un po’ inquadrate, uno deve un po’ imparare eccetera. Davvero ce n’è un bisogno straordinario – ha commentato – se uno pensa soltanto a quanti conflitti, a quante difficoltà, a quanta rassegnazione, a quanto senso anche un po’ disfattista c’è e che è molto pericoloso per la democrazia, che va sempre curata e se non è curata può purtroppo essere messa in discussione; quindi non bisogna mai darla per scontata». «Quest’anno sono gli 80 anni della Seconda guerra mondiale, una tragedia», ha concluso Zuppi, ricordando coloro «che hanno lottato – tra cui tanti cattolici e tanti che proprio per la loro fede hanno anche dato una vita – per consegnarci la libertà: che è un legame, è una consapevolezza e anche tanta gioia di contribuire a guardare al futuro e a ridare tanta speranza per l’Italia e per l’Europa».

Il libro

Il volume “Al cuore della democrazia. Contributi e riflessioni dalla 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia” (Il Mulino) raccoglie gli atti del grande appuntamento ecclesiale svoltosi a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. Curato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, il libro è più che una cronaca di quanto accaduto: è il ritratto corale di un popolo in cammino, che crede nella democrazia come vocazione condivisa. Nel volume si intrecciano voci autorevoli – dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al cardinale Matteo Maria Zuppi, a papa Francesco – e contributi che offrono chiavi di lettura articolate e appassionate, ma anche meditazioni bibliche e patristiche e le esperienze delle “piazze della democrazia”, delle “buone pratiche” raccontate da tutto il territorio italiano. Un libro che interroga, incoraggia e accompagna: rivolto a chi ha partecipato alla Settimana sociale, a chi l’ha seguita a distanza, a chi desidera scoprire come la fede possa ancora generare visioni condivise, al cuore della democrazia.

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