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Chiesa

7 nuovi Santi. Preghiera e festa anche in diocesi

Domenica 19 ottobre, nella Giornata missionaria mondiale, Papa Leone XIV proclamerà santi sette beati, alcuni dei quali hanno legami anche con la nostra diocesi. Sono dunque diverse le comunità in cui in queste ore si sta gioendo e pregando per l’imminente celebrazione di canonizzazione.

Suor Maria Troncatti

Accade ad esempio a Martignacco, dove prestano servizio le Sorelle della Misericordia di Verona. Tra i sette futuri santi c’è infatti anche la fondatrice del loro istituto, Vincenza Maria Poloni (ne scriviamo qui). La superiora, suor Anna, sarà in piazza San Pietro per la canonizzazione e in preparazione a quel momento nella Parrocchia di Nogaredo di Prato sabato 18, alle 20.30, si celebrerà una veglia di preghiera con Adorazione eucaristica e possibilità di Confessioni.
Con Vincenza Maria Poloni saranno canonizzate anche Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez, fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù; e Maria Troncatti, missionaria in Ecuador, religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Anche quest’ultima famiglia è attiva in diocesi, a Percoto (Pavia di Udine). La missionaria, ricordano dalla comunità, nata nel 1883 a Corteno Golgi (Brescia), «fu infermiera, catechista, evangelizzatrice e fu artigiana di pace e di riconciliazione. Alla fine degli anni Sessanta, quando nella selva dell’Ecuador le tensioni tra coloni e popolo indigeno (Shuar) si inasprirono, suor Maria Troncatti si offrì a Dio come vittima di riconciliazione tra i due popoli che tanto amava e che la amavano. Riuscì così a fermare le nascenti vendette e ad essere ascoltata come messaggera di pace e di perdono. Circa un mese dopo, mentre partiva per gli esercizi spirituali a Quito, suor Maria condivise con le suore la sua convinzione che di lì a poco sarebbe ritornata la pace e la tranquillità. Lo stesso giorno perse la vita in un incidente aereo. Alla sua morte Shuar e coloni bianchi, da fratelli, affermarono: “È morta la nostra mamma. È morta una santa!” L’arcobaleno che rimase in cielo fino al momento della sua sepoltura fu il segno che la pace era stata ripristinata tra cielo e terra, tra fratello e fratello».

Il terziario domenicano Bartolo Longo

Sempre il 19 ottobre saranno proclamati santi i due laici José Gregorio Hernández Cisneros, il medico venezuelano membro dell’Ordine Francescano Secolare, conosciuto come “il medico dei poveri” ai quali prestava cure e pagava pure le medicine, e Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, figura legata alla spiritualità delle suore Rosarie e amata nel mondo, ma anche in diocesi, dove il ritmo orante del rosario riecheggia volentieri in un geografico ma anche ideale collegamento tra i tanti quadri e statue dedicati alla Madonna del Rosario nelle varie chiese, parrocchie o cappelle, dai monti al mare. Nella sua vita Bartolo Longo scoprì infatti che la preghiera, e in particolare la preghiera del rosario, era strumento potente per ritrovare la pace cui da anni anelava e a sua volta si impegnò a propagarla. «Se è vero che tu hai promesso a San Domenico che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò perché non uscirò da questa terra di Pompei senza aver qui propagato il tuo Rosario!» Fu la promessa che Bartolo Longo rivolse a Maria e che poi mantenne lungo tutta la sua lunga vita, facendo sorgere nella valle di Pompei una vera e propria città con case e infrastrutture, intorno alla nuova chiesa fatta costruire per conservare il quadro dedicato alla Madonna del Rosario che aveva acquistato e che non senza peripezie era arrivato a Pompei.

Ad essere canonizzati il 19 ottobre saranno infine anche i martiri Ignazio Choukrallah Maloyan, arcivescovo armeno cattolico di Mardin, morto durante il genocidio del 1915, e Peter To Rot, laico e catechista papuano, ucciso nel 1945 per aver proseguito il suo apostolato nonostante il divieto imposto dai giapponesi.

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