La vicepresidenza a Fratelli d’Italia
E’ composta da tre donne e sette uomini la Giunta che affiancherà il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, al suo secondo mandato. A presentare la squadra bis è stato oggi lo stesso presidente, che alle elezioni regionali del 2 e 3 aprile si è affermato con il 64,24% delle preferenze. Si tratta per lo più di riconferme – “in continuità con il lavoro degli ultimi 5 anni”, ha spiegato Fedriga – a cui si aggiungono due new entry targate Fratelli d’Italia, a cui va anche la vicepresidenza con il neo assessore Mario Anzil con delega a Cultura e Sport. Conservano la loro delega i leghisti Barbara Zilli (Finanze), Stefano Zannier (Risorse agroalimentari), Sebastiano Callari (Demanio e Sistemi informativi). Tre i nomi in quota lista Fedriga Presidente: Alessia Rosolen, che mantiene le deleghe a Lavoro, Istruzione, Famiglia; Sergio Emidio Bini, confermato alle Attività produttive e Turismo; Pierpaolo Roberti che detiene le deleghe alle Autonomie Locali, Sicurezza, Immigrazione. Alla Salute e Politiche sociali e Protezione civile rimane il forzista Riccardo Riccardi. Fabio Scoccimarro (FdI) mantiene l’assessorato alla Difesa dell’Ambiente ed Energia. Primo ingresso in giunta invece per Cristina Amirante (FdI) che assume la delega alle Infrastrutture e Territorio.
Fedriga: la Giunta è all’insegna della continuità
“La nuova Giunta, formata in brevissimo tempo, è all’insegna della continuità, grazie alla fiducia accordataci dai cittadini a seguito di un’ottima azione amministrativa che non è stata di una persona ma di una squadra e che ora si avvale anche di due preziosi innesti”, “che possono contribuire a rafforzarla”. Così il presidente Fedriga, presentando il nuovo esecutivo. Fedriga ha annunciato di aver convocato per il 26 aprile il nuovo Consiglio regionale, chiamato a eleggere il presidente dell’Assemblea, mentre la prima riunione di Giunta si terrà indicativamente il 28. Cinque anni fa “nominando la prima giunta scrivevamo su una tela bianca – ha spiegato il presidente – oggi scriviamo su una tela che ha un buon pezzo del dipinto”. “Ogni direzione ha la le sue priorità” da affrontare ora: “l’appello che farò è a continuare il lavoro di squadra”.
Per quanto riguarda le relazioni con Roma, ha detto Fedriga, dopo i tributi locali e i contratti pubblici, “mi piacerebbe lavorare su altre competenze che non siamo riusciti” finora a ottenere “per la chiusura da parte di alcuni ministeri: penso all’ufficio scolastico regionale e alla sovrintendenza. Non è una lotta per chi gestisce un potere”: l’obiettivo è garantire “un migliore servizio al cittadino”. Fedriga ha quindi parlato di Pnrr (“sono necessarie correzioni”) e infrastrutture (“il ministro Salvini ha promesso impegno”), ma anche di legge elettorale regionale, che rimane una “prerogativa del Consiglio” anche se “alcune criticità ci sono”.
Sui ballottaggi invece – il riferimento è ai risultati di Udine – “non ho la soluzione in tasca”, ma “fa riflettere” che un candidato vinca al secondo turno con meno voti assoluti rispetto a quelli ottenuti dall’avversario al primo turno. In ogni caso “tutti i sindaci eletti troveranno la massima collaborazione” della Regione. Fedriga ha escluso infine la possibilità che la lista del Presidente possa avere un segretario (“non è un partito”) e rispondendo a una domanda sull’eventualità che gli assessori eletti in Consiglio si debbano dimettere, ha concluso: “è una scelta dell’assessore, che deve comunque svolgere entrambi i ruoli in modo completo”.