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Montagna

Ovaro, 80 anni fa la strage. Il ricordo in Comune

Il 2 maggio ricorre l’80° anniversario della strage avvenuta nel 1945 a Ovaro: nella memoria della comunità è ancora ben presente il ricordo dei tragici avvenimenti accaduti, quando il presidio cosacco locale, in attesa dell’ordine di evacuazione, concentrò tutte le forze militari nelle caserme, unitamente ai membri delle famiglie, donne e bambini al seguito delle truppe occupanti. La reazione delle forze cosacche ad un’azione bellica portò all’eccidio di cittadini inermi, segnando dolorosamente la vita e la storia di Ovaro. L’allora parroco don Pietro Cortiula e il presidente del Comitato di Liberazione nazionale della Val di Gorto, Rinaldo Cioni, furono uccisi dai cosacchi con altri 24 abitanti di Ovaro nell’ambito di una feroce azione punitiva a danno della popolazione locale ritenuta complice dei partigiani.

«Considerando che è importante non dimenticare quanto accaduto e riproporre la storia anche alle nuove generazioni in modo da renderle consapevoli delle loro radici, abbiamo promosso un convegno dal titolo “I Basevi del Friuli – Le multiformi vicende di una famiglia ebraica fra Udine e Ovaro», informa il sindaco Lino Not, che si svolgerà il 2 maggio alle ore 18 nel Centro socio culturale di Ovaro». Parteciperanno l’avvocato Massimiliano Basevi e lo storico Valerio Marchi.

«La famiglia Basevi, una lunga storia di origini ebree e quindi inenarrabili persecuzioni 80 e più anni fa, con questa partecipazione vuole di fatto ringraziare la comunità per la collaborazione ricevuta in quel tragico periodo, quando viveva nascosta nella villa di Ovaro. In particolare la riconoscenza è forte nei confronti del parroco don Pietro Cortiula e di Rinaldo Cioni, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale della Val di Gorto».

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