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Udine e dintorni

Centro Solidarietà Giovani da 50 anni. Messa a San Pio X il 10 maggio

Sono trascorsi cinquant’anni da quando, il 25 marzo 1975, don Davide Larice dava avvio al Centro Solidarietà Giovani “Giovanni Micesio” di Udine, raccogliendo attorno a sé un gruppo di ragazzi con problemi di tossicodipendenza, una piaga che all’epoca cominciava ad essere fortemente sentita dal punto di vista sociale. Da allora la struttura non ha mai smesso il suo cammino, adattandosi al mutare dei tempi, guardando sempre avanti.

Per ricordare questo cammino, il Csg ha organizzato una serie di eventi che prenderanno avvio sabato 10 maggio con una Santa Messa “di ringraziamento” che sarà celebrata, alle ore 12, nella chiesa di San Pio X, a Udine, presieduta dall’arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, assieme a don Larice, presidente onorario del Csg, e all’attuale presidente, don Giuseppe Faccin, presente l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi. Il programma di iniziative per il cinquantesimo proseguirà dopo l’estate con la presentazione di un libro e con due convegni.

Tossicodipendenza meno evidente, ma diffusa e sotterranea

«Oggi il Centro Solidarietà Giovani – afferma don Faccin – è una struttura complessa che ha saputo adattarsi ai cambiamenti». A raccontarli sarà il libro “Relazioni accoglienti. Storie di azioni personali e comunitarie di contrasto alle dipendenze”, una ricerca realizzata dalla sociologa Anna Zenarolla che, tramite storie di vita vissuta, «racconterà la capacità del centro di intuire le problematiche sociali e iniziare ad affrontarle prima ancora che venissero ufficialmente riconosciute».

Se 50 anni fa il problema della droga era evidente nelle strade, ora, spiega don Faccin «non è più così. L’uso di sostanze è molto diffuso, ma anche molto mescolato con il fumo, le cosiddette droghe leggere, quelle sintetiche. Il problema non è più così evidente, ma è sotterraneo e ramificato. Ed il danno è maggiore poiché le nuove sostanze modificano anche il cervello delle persone, che hanno bisogno di un trattamento psichiatrico e psicoterapeutico sostenuto poi anche da farmaci».

Due convegni a ottobre e novembre

Oltre alla presentazione del libro, le iniziative per i cinquant’anni prevedono anche due convegni. Il primo, in programma il 24 ottobre, si intitola “Social media e intelligenza artificiale: rischio e/o risorsa?”. «I social – evidenzia don Faccin – stanno entrando in maniera prepotente nel percorso delle persone e possono portare anch’essi a dipendenze non meno pericolose di quelle delle sostanze». Interverranno Giuseppe Riva, ordinario di Psicologia e nuove tecnologie della comunicazione all’Università Cattolica di Milano, e Luca Chittaro, ordinario di Human Computer Interaction all’Università di Udine.

Il 14 novembre, invece, si terrà il convegno “Comunità terapeutiche. Innovare senza perdere il cuore”, riflessione sulla storia e il ruolo di queste comunità e sul loro futuro nell’attuale fase di evoluzione dei sistemi socio-sanitari. Interverranno Mauro Cibin, specialista in Medicina interna e psichiatria, coordinatore scientifico del Centro Soranzo, Marco Sirotti, coordinatore dell’area dipendenze presso il Consorzio Gruppo Ceis di Modena, Luciano Squillaci, del Centro di solidarietà di Reggio Calabria (Cereso).

Due giornate di riflessione per «interrogarci sull’oggi e guardare alle sfide future, che saranno sempre più complesse», conclude don Faccin.

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