Da Palmanova a Tolmezzo, passando per Udine. E pure per realtà più piccole, come Muzzana del Turgnano. Si estende l’esperienza degli orti collettivi sociali, organizzati dai Comuni, ma anche dalle associazioni. L’Anffas di Udine, in testa, ormai da anni. Perché l’orto sociale si è rivelato come una delle forme più efficaci di integrazione di chi è diversamente abile. E proprio nei giorni scorsi, l’Anffas friulana ha accompagnato la creazione degli orti collettivi nel giardino municipale di Palazzo Attems a Gorizia.
Ebbene, da pochi giorni si è concluso il Bando regionale per la concessione di contributi a favore dei Comuni per la realizzazione di orti collettivi sociali per persone con disabilità dove praticare un’agricoltura non professionale.
«Gli orti sociali – spiega l’assessore regionale Riccardo Riccardi – sono finalizzati a sostenere l’integrazione sociale e un generale miglioramento del benessere psicofisico delle persone con disabilità, attraverso attività atte a favorire l’effettiva inclusione e partecipazione alla società, offrendo un’esperienza motivante, dalla quale apprendere e condividere abilità specifiche attraverso il contatto diretto con la natura».
Beneficiari dei fondi sono i Comuni interessati alla realizzazione di questi spazi. I contributi sono concessi fino a un massimo di 5 mila euro. «In questi spazi – aggiunge Riccardi – le persone possono non solo coltivare e far crescere il loro orto o il loro giardino, ma possono soprattutto incontrarsi, parlare, dialogare, integrarsi. Stare bene. Iniziative come queste liberano risorse, energie e fanno vivere meglio tutta la comunità».
Si tratta di progetti che si legano in maniera significativa anche ai percorsi dell’invecchiamento attivo. Ne sa qualcosa Palmanova, ad esempio, dove gli orti sociali resi disponibili dal Comune sono ormai più di 50, in particolare presso l’ex Caserma Piave. «Ritornare ai ritmi della terra, prendersi cura delle piante e della loro crescita, scambiare due chiacchiere col vicino – ammettono gli stessi coltivatori – significa ritrovare i ritmi di una volta e apprezzare il ciclo naturale».
Il Comune di Tolmezzo ha previsto la maggior parte dei lotti disponibili riservati alle famiglie, una parte agli anziani (con più di 65 anni), un’altra parte alle associazioni che operano senza scopo di lucro.
Udine è una delle città italiane con maggiori aree disponibili. La concessione degli orti urbani è parte del progetto “L’Orto e la Luna”, attraverso cui l’Amministrazione dal 2010 mette a disposizione oltre un centinaio di appezzamenti di terra all’interno del territorio comunale. «Spazi come questi in città sono una risorsa importante per tutte quelle persone e quelle realtà che desiderano avere a disposizione spazi verdi per la coltura, soprattutto per gli anziani, le famiglie, le scuole e l’associazionismo. L’amministrazione – commenta l’assessora all’Ambiente, Eleonora Meloni –, mettendo a disposizione questi spazi, dà la sua risposta a una richiesta dei cittadini, offrendo occasioni di socialità per anziani e famiglie e sensibilizzando le persone al rispetto, alla cura e alla valorizzazione dell’ambiente urbano».
Il progetto “Orti sociali” di Muzzana del Turgnano è promosso da Comune e gestito dalla Cooperativa sociale Itaca, con il contributo di Fondazione Friuli. L’area parrocchiale di Villa Rubini è uno dei luoghi più vissuti dalla comunità muzzanese; in questa prospettiva l’obiettivo del progetto è quello di puntare su aggregazione e relazione, con particolare attenzione all’aspetto intergenerazionale, coinvolgendo diverse generazioni e le realtà associative e aggregative della comunità. Il progetto, dunque, offre l’opportunità di avvicinare le persone disabili ad occupazioni di cura del verde, di orticoltura e floricoltura. La presenza della Biblioteca, dell’Oratorio e della Scuola dell’infanzia permette la costruzione di percorsi educativi incentrati anche su preziose esperienze di autonomia per la vita adulta, consentendo di sperimentarsi in attività di cucina, attività di pulizia e cura degli ambienti domestici, attività di igiene e cura di sé.
Francesco Dal Mas