Grande, grandissima emozione e molta attesa. Così nel primo mattino di mercoledì 25 giugno i giovani dei seminari delle diocesi del nord-est, tra i quali un nutrito gruppo di 26 formatori e seminaristi di Castellerio, hanno atteso che da quella porta affacciata sul largo Giovanni Paolo II, in Vaticano, uscisse Papa Leone XIV. Attorno alle 8:40 ecco comparire il Santo Padre, accolto da un fragoroso applauso: nell’ambito degli eventi per il Giubileo dei seminaristi, infatti, i giovani in formazione nei seminari del nord-est hanno avuto modo di vivere un’udienza privata con il Santo Padre, che ha indirizzato loro parole di incoraggiamento nel percorso di discernimento e di formazione al presbiterato.
Il Papa ricorda Aquileia
Come ci sta abituando, ormai, dal giorno della sua elezione, Papa Leone all’inizio del suo intervento ha voluto subito andare alle radici della fede e del futuro ministero di questi giovani: «La vostra terra vanta profonde radici cristiane, che ci riconducono all’antica Chiesa di Aquileia», ha infatti esordito il Santo Padre. «In questa memoria di fede, spirituale, splende la testimonianza di molti Martiri e di santi Pastori. Ricordiamo il vescovo Cromazio; ricordiamo Girolamo e Rufino, esemplari nello studio e nella vita ascetica».
È sulla strada solcata dai santi e dai martiri aquilesi che, secondo il Papa, si dovrà innestare il ministero dei futuri presbiteri del nord-est. «Oggi tocca a noi continuare quest’opera appassionante. In particolare, voi seminaristi siete chiamati a inserirvi in questa ricca storia di grazia, per custodirla e rinnovarla nella sequela del Signore». Una sequela che lo stesso Leone XIV riconosce non essere semplice: «Non scoraggiatevi se a volte il cammino che vi sta davanti si fa duro».
«Non pensatevi soli… o da soli»
«Non pensatevi quindi soli, e nemmeno pensatevi da soli», ha esortato poi Papa Leone, invitando a nutrire una «sconfinata fiducia nel Signore, il Signore che vi ha chiamato, rinunciando alla pretesa di bastare a voi stessi o di potercela fare da soli. E ciò vale non solo per gli anni di Seminario, ma per tutta la vita».
Un altro tema molto ricorrente nelle parole di Papa Leone, ribadito anche ai seminaristi del nord-est, è quello della comunione. «Vi invito a coltivare sempre la comunione, anzitutto con i vostri compagni di Seminario. Abbiate piena fiducia nei vostri formatori, senza ritrosie o doppiezze». Proprio ai formatori si è rivolto infine il Santo Padre, esortandoli a essere «buoni compagni di strada» e a offrire ai giovani in cammino «l’umile testimonianza della vostra vita e della vostra fede». «Sappiatevi tutti sostenuti dalla Chiesa – ha concluso il Papa -, anzitutto nella persona del Vescovo».
Dulcis in fundo, Anzi come ha detto lo stesso Papa, «la cosa più importante» è l’invito accorato a «tenere fisso lo sguardo su Gesù, coltivando la relazione di amicizia con Lui».

Don Antonello: «Incontrare il Papa è una grazia. Bella comunione tra le nostre Chiese»
«Per noi è stata una grazia incontrare Papa Leone praticamente a ridosso della sua elezione». È il primo commento di don Daniele Antonello, rettore del seminario interdiocesano di Castellerio nonché direttore de La Vita Cattolica e Radio Spazio. « Tra i seminari del nord-est – afferma ancora don Antonello – c’è una bella comunione, spirituale e umana. In questi giorni, poi, viaggiando molto insieme in pullman, per i giovani c’è modo di poter conoscere gli altri seminaristi. Si conoscono e si coltivano amicizie, è questo il modo di potere camminare nella Chiesa: insieme. Anche questa è una bella testimonianza: il fatto che tutti i seminari del Triveneto abbiano pensato di poter vivere insieme questa esperienza giubilare è un bel segno di comunione per le nostre Chiese».
Sul numero de La Vita Cattolica del 2 luglio ci sarà un ampio approfondimento sul Giubileo dei seminaristi; giovedì 26 giugno, invece, su Radio Spazio le voci di alcuni seminaristi udinesi si potranno ascoltare nella trasmissione “Sotto la lente” in onda alle 7:30, 9:30 e 12:30.
Giovanni Lesa