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Udine e dintorni

«Abbattimento barriere architettoniche. A Udine ottimi progetti. Ora realizzarli nei quartieri». La presidente di Anfamiv valuta il Peba

«Quanto finora è stato fatto a Udine per l’eliminazione delle barriere architettoniche è molto buono. Mancano, però, ancora tanti interventi che sono stati programmati bene, ma che ora vanno realizzati». Così Edda Calligris, presidente regionale di Anfamiv (Associazione nazionale delle famiglie delle persone con Minorazioni visive), valuta il Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) del Comune di Udine. Piano che, dopo le opere realizzate nel centro storico, ora proseguirà con le altre due parti relative una agli edifici pubblici, l’altra ai quartieri.

Edifici pubblici: servono 2 milioni

Per quanto riguarda gli edifici pubblici, la Giunta comunale ha da poco approvato la delibera del Peba 2, stabilendo le priorità nelle opere da realizzare. Si tratta soprattutto di edifici che ospitano servizi aperti al pubblico come Anagrafe e Protocollo, ma anche luoghi molto frequentati nel tempo libero e in orario serale come palestre, piscine e teatri comunali. «Le schede relative alle opere necessarie a risolvere le criticità – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Ivano Marchiol – prevedono un impegno economico di oltre 2 milioni e mezzo di euro, per questo motivo la giunta ha espresso la volontà, nell’arco dei prossimi 10 anni, di impegnare a questo scopo oltre 250 mila euro all’anno».

In 14 quartieri

Per quanto riguarda invece i quartieri (Peba 3) nei giorni scorsi lo stesso Marchiol e l’assessore all’Edilizia privata e Pianificazione territoriale, Andrea Zini, hanno effettuato un sopralluogo in via Pradamano, assieme ai rappresentanti del Consiglio di quartiere, le associazioni delle persone con disabilità motoria, cognitiva e sensoriale – tra cui proprio la presidente di Anfamiv Calligaris –, un rappresentante del Criba (Centro regionale d’informazione sulle barriere architettoniche) e i tecnici incaricati del piano.
14 i quartieri su cui si interverrà: Baldasseria, Beivars, Chiavris, Cormôr Basso, Cussignacco, Gervasutta, Godia, Laipacco, Paderno, Aurora, Rizzi, San Gottardo, San Rocco, Sant’Osvaldo, via Cividale e Villaggio del Sole.
La mappatura dei percorsi pedonali di questi quartieri è già stata fatta, per un’estensione complessiva superiore ai 30 chilometri.
«L’obiettivo – afferma l’assessore Andrea Zini – è costruire una rete accessibile che metta in relazione i principali servizi pubblici e colleghi efficacemente i quartieri al centro storico, a partire dalle fermate del trasporto pubblico locale, in una pianificazione urbana coerente. In questo senso, raccogliere le esigenze dell’utenza a cui è indirizzato l’intervento è per noi fondamentale».

«Rendere fruibile tutta la città»

«La città è una – riflette Calligaris – e quanto si fa per il centro deve valere anche per i quartieri. Dobbiamo rendere vivibile tutto per tutti, ma proprio tutti. Infatti quanto favorisce l’accessibilità di una persona con disabilità è utile anche per una mamma che spinge il passeggino o che ha il pancione, oppure per una persona anziana. Nel corso del sopralluogo in via Pradamano abbiamo visto che finora non c’è nulla che favorisca l’accessibilità. I progetti che ci sono stati illustrati vanno bene. L’importante – ribadisce la presidente di Anfamiv – è che ora vengano realizzati. Certo, non è facile rispondere alle esigenze delle diverse disabilità. Molto importante, a questo proposito, sarà il coinvolgimento del Criba, ente finanziato dalla Regione e che da anni lavora su questi temi».

Stefano Damiani

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