Come un tesoro rimasto a lungo celato, l’Esedra di Levante si apre nuovamente agli sguardi, trasformata da un restauro che segna la rinascita di uno degli spazi più preziosi del compendio di Villa Manin di Passariano.
Questa mattina il vicepresidente regionale con delega alla Cultura, Mario Anzil, e l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari hanno svelato al pubblico l’interno di quello che si appresta a divenire uno dei centri espositivi più all’avanguardia del Paese, dotato della migliore tecnologia e in linea con i più elevati standard di sicurezza, pronto ad accogliere e ospitare le opere d’arte più preziose al mondo, come avverrà dal prossimo 11 ottobre al 12 aprile 2026 con “Confini. Da Gauguin a Hopper”, curata da Erpac.
Anzil ha sottolineato che «questi spazi dalle potenzialità straordinarie vengono inaugurati a esattamente un mese dall’apertura di una delle più grandi mostre che il Friuli-Venezia Giulia ospiterà, con opere di grandi autori come Gauguin, provenienti da ben 43 musei di tutto il mondo. Dopo il fallimento del primo tentativo di restauro, avvenuto negli anni Novanta, questa è anche una rivincita della pubblica amministrazione, perché oggi restituiamo alla comunità uno spazio che necessitava di una vera rinascita e che è stato ripensato per diventare un baluardo della programmazione culturale regionale. Grazie a questo recupero, l’Esedra di Levante sarà ora un luogo a misura di grandi progetti internazionali: spazi, impianti e standard museali idonei ad accogliere capolavori in arrivo da istituzioni prestigiose e ad aprire il nostro territorio a un dialogo sempre più europeo. Un investimento duraturo per i nostri artisti, le scuole, le imprese culturali e per un pubblico che chiede qualità».
Il vicepresidente ha osservato che «questo restauro ha riportato alla luce la storia della Villa Manin e gli echi delle vite di chi vi è passato, tra cui anche alcuni messaggi dei servizi segreti della Repubblica di Venezia; oggi abbiamo scritto un nuovo capitolo di quella storia che sono certo si arricchirà con molte interessanti pagine».
Particolarmente soddisfatto l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, i cui uffici hanno curato l’intervento. “Oggi consegniamo alla comunità un’opera che sarà in grado di ospitare grandi eventi e che valorizza ulteriormente una meraviglia come Villa Manin, troppo a lungo dimenticata. Sono molto orgoglioso di questo intervento perché, anche se i vincoli architettonici lo hanno reso più complesso e impegnativo, è stato completato in tempi record: dall’avvio dei lavori, a marzo 2024, alla loro conclusione, è passato soltanto un anno e mezzo. Tutto ciò che era stato previsto inizialmente, comprese le risorse stanziate, è stato completamente rivisto per allestire spazi in linea con le più rigorose richieste in materia di climatizzazione degli ambienti e di sicurezza, attraverso sistemi all’avanguardia degni dei più importanti musei mondiali. Un’operazione del valore finale di oltre 7,4 milioni di euro, interamente gestita dalla Direzione Patrimonio, che mette ora a disposizione del panorama culturale e di conseguenza dei cittadini del Friuli Venezia Giulia uno spazio unico nel suo genere”.
Callari ha quindi rimarcato che «l’opera di ristrutturazione è stata realizzata da aziende del territorio, le quali hanno dimostrato non solo straordinarie capacità tecniche e maestranze di altissimo livello, ma anche una passione e una dedizione encomiabili. A loro, come a tutti coloro che sono stati coinvolti dal progetto, va un ringraziamento sincero, perché sono la dimostrazione concreta che il sistema Friuli Venezia Giulia quando si mette in moto funziona alla grande».
Il restauro dell’Esedra di Villa Manin rappresenta un intervento complesso e innovativo, capace di coniugare il rispetto per un edificio storico vincolato con le più avanzate soluzioni tecnologiche richieste dal mondo museale internazionale. Gli spazi restituiti al pubblico comprendono 16 sale espositive distribuite tra piano terra e primo piano, oltre a un secondo piano caratterizzato da un’imponente spazialità con arcate, anch’esso destinato a esposizioni, seppur con standard conservativi meno stringenti. L’intervento ha previsto anche la realizzazione dei servizi accessori – biglietteria, bookshop, armadietti, noleggio audioguide – indispensabili per accogliere i visitatori. L’investimento complessivo di 7,4 milioni ha consentito di soddisfare le esigenze dei musei prestatori e delle compagnie assicurative, con impianti di climatizzazione avanzata, sistemi di sicurezza antieffrazione e videosorveglianza all’avanguardia, oltre a un nuovo impianto di illuminazione studiato per valorizzare le opere in esposizione.