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Il Vescovo di Zuglio Carnico diventa cardinale elettore

Mons. Zenari, nunzio apostolico in Siria, ha scelto la diocesi carnica, soppressa nell'VIII secolo e accorpata al Patriarcato di Aquileia, come sua "sede titolare"

Il Vescovo di Zuglio Carnico diventa cardinale elettore

Il Vescovo di Zuglio Carnico è stato designato cardinale da Papa Francesco. Anzi, mons. Mario Zenari, 70 anni, da Villafranca di Verona, che attualmente ricopre il delicatissimo compito di nunzio (ambasciatore) apostolico (cioé della S. Sede) nella martoriata Siria, è l'unico italiano tra i 13 nuovi cardinale elettori (cioé con età inferiore a 80 anni, quella massima per votare in Conclave) scelti da Bergoglio. Naturalmente, come tutti sanno, questo evento in realtà ha concretamente poco a che fare con la Carnia: Zuglio fa parte dell'Arcidiocesi di Udine e non vi è alcun vescovo residente, cioé che si occupa del governo pastorale di un territorio, ma fa un certo effetto sentir nominare la storica pieve in questo contesto. Ad ogni modo mons. Zenari fa visita ogni anno alla sua "sede": l'ultima occasione fu nel giugno scorso quando condusse un ritiro spirituale alla Polse di Cougnes. Il riferimento storico è, naturalmente alla gloriosa storia del passato L'antica Iulium Carnicum divenne sede vescovile, suffraganea di Aquileia, tra il IV e il V secolo ed estendeva la sua giurisdizione alla Carnia e al Cadore. Assunse un rilievo sempre maggiore per la sua posizione strategica, che permetteva di controllare la strada detta Iulia Augusta che da Aquileia, attraverso il passo di Monte Croce Carnico, conduceva ad Aguntum nel Norico. Nei secoli della fine dell'Impero Romano gli abitanti di Zuglio, costretti dalle invasioni barbariche, abbandonarono ripetutamente la città. Zuglio, troppo esposto alle scorrerie, venne definitivamente abbandonato intorno al 705, dopo una terribile incursione avara. In questa occasione, come riferisce lo storico longobardo Paolo Diacono, il vescovo Fidenzio trasferì la sede episcopale a Cividale. Secondo lo stesso Paolo, il suo successore, Amatore, fu cacciato nel 737 dal patriarca di Aquileia Callisto, che aveva fatto di Cividale la sua nuova sede patriarcale. Quando Amatore morì, la diocesi di Zuglio venne soppressa e inglobata nel patriarcato aquileiese. Zuglio ebbe però il privilegio di mantenere il capitolo della cattedrale fino all'epoca napoleonica.

In virtù di questa storia, Zuglio è ancora oggi una "sede titolare". La diocesi, pur soppressa, viene comunque citata nell'Annuario nell'annuario pontificio, con la possibilità che quei prelati il cui ruolo richieda l'ordinazione episcopale e che non siano alla guida pastorale di diocesi residenziali (come i vescovi ausiliari di diocesi residenziali, o prelati con incarichi amministrativi o diplomatici per la Santa Sede) abbiano il titolo della sede vescovile estinta; infatti, per il diritto canonico, ogni vescovo deve avere assegnato il titolo di una distinta sede episcopale. In passato tale ruolo fu ricoperto anche da mons. Pietro Brollo quando era arcivescovo ausiliare di Udine al fianco di mons. Alfredo Battisti. Attualmente invece è stato scelto come sede da mons. Zenari, scelto dal Papa come neo cardinale. Alla Radio Vaticana ha espresso tutte le sue sensazioni: “Ringrazio di cuore il Santo Padre – ha detto – perché questa porpora va alla Siria, alle vittime della Siria, a tutti coloro che soffrono per questo terribile conflitto. Quindi la porpora è per questa gente, per i tanti bambini che soffrono, per tanta povera gente che paga le conseguenze di questo terribile conflitto. E sul suo ruolo futuro da cardinale osserva: “Come mia umile persona credo che non faccio molto conto, però vorrei che questo segnale del Santo Padre venga utilizzato il più possibile”. E ancora: “Il mio impegno è quello che è… però dietro c’è questo appoggio! E sento la forza, sento la spinta, sento questo segnale forte del Santo Padre dietro la mia povera persona e i miei limiti…”. Per cui: “Quindi mi sento incoraggiato e posso dire che questa missione come nunzio è veramente incoraggiata e sostenuta dal Santo Padre. E porterà qualche beneficio certamente in più questo segnale di vicinanza, anche in questa maniera così nuova che il Papa ha voluto”.

Chi è il vescovo di Zuglio

Mons. Zenari è nato a Villafranca (Verona) il 5 gennaio 1946. E’ stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1970, e incardinato nella diocesi di Verona. E’ laureato in Diritto Canonico. Entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1980, ha prestato successivamente la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Senegal, Liberia, Colombia, Germania, Romania. Il 25 marzo 1993 è stato nominato Consigliere di Nunziatura. Il 7 febbraio 1994 è stato nominato Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (A.I.E.A.) e presso l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.), e Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.) e presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna. Il 12 luglio 1999 il Santo Padre Giovanni Paolo II lo ha nominato Nunzio Apostolico in Costa d’Avorio ed in Niger, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Zuglio, con dignità di Arcivescovo. Pochi giorni dopo, il 24 luglio, è stato nominato Nunzio anche in Burkina Faso. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 25 settembre dello stesso anno. Il 10 maggio 2004 è stato nominato Nunzio Apostolico in Sri Lanka. Il 30 dicembre 2008 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Nunzio Apostolico in Siria.

La gioia del presidente della Provincia, Pietro Fontanini

“Apprendiamo con gioia della nomina a cardinale dell’arcivescovo titolare della pieve di San Pietro di Zuglio monsignor Mario Zenari. Un annuncio che sicuramente anche la Carnia ha accolto con altrettanta emozione. Sua eminenza Mario Zenari tiene in particolar modo al suo titolo di vescovo facendo visita annualmente alla sua pieve”. E’ il commento entusiastico del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini per la nomina annunciata ieri da Papa Francesco, investitura che tocca il Friuli ma in particolare la Carnia.

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