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Cultura

Pahor: Mattarella: lascia grande vuoto nella cultura europea

«Testimone e vittima degli orrori causati dalle guerre»

«Voce autorevole della minoranza slovena in Italia, limpida e alta espressione letteraria del Novecento, testimone e vittima degli orrori causati dalle guerre, dal nazionalismo esasperato e dalle ideologie totalitarie, interprete della complessità della storia del suo territorio, lascia un grande vuoto nella cultura europea». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione, ha espresso il “suo profondo cordoglio” per la morte dello scrittore Boris Pahor, ricordando che «la sua lezione gli è valsa l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce da parte della Repubblica».

L’Amministrazione Fvg ha espresso il suo cordoglio per voce del governatore Massimiliano Fedriga, che, tramite una nota, ricorda Pahor, «intellettuale che ha trasformato la propria drammatica esperienza personale in testimonianza utile a comprendere le tragedie del Novecento».

Nato a Trieste nel 1913, Pahor è considerato il più importante scrittore sloveno con cittadinanza italiana e una delle voci più significative della tragedia della deportazione nei lager nazisti, raccontata in Necropoli, ma anche delle discriminazioni contro la minoranza slovena a Trieste durante il regime fascista, L’intellettuale, testimone in prima persona delle tragedie del Novecento, ha scritto una trentina di libri tradotti in decine di lingue, tra cui Qui è proibito parlare, Il rogo nel porto, La villa sul lago, La città nel golfo.

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