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Economia

Manovra di bilancio, “luci e ombre”

Confindustria Udine: «Alcune misure non supportano imprese. Bene l’azione sul caro energia, ma serviva il taglio a cuneo fiscale»

“Su alcune misure esprimiamo un giudizio positivo, ma altre le riteniamo non sufficienti o idonee a supportare le imprese in questo particolare periodo”. Così la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, sulla Legge nazionale di bilancio 2023, al centro di un convegno promosso, oggi a Udine, con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Udine e l’Associazione nazionale tributaristi italiani.

Mareschi Danieli ha dapprima elencato le note positive: bene che la manovra abbia destinato il 60% delle risorse, 21 miliardi su 35 complessivi, per tamponare il caro bollette fino al 31 marzo; bene l’attenzione ai conti pubblici “che non era così scontata”; bene la riformulazione della tassa sugli extraprofitti del settore energetico; bene la proroga al 30 novembre 2023 del termine per aderire alla sanatoria sul bonus ricerca 2015-2019.

Per quanto riguarda le ‘ombre’, secondo Mareschi Danieli maggior attenzione si sarebbe dovuta porre su lavoro e crescita, pur nella consapevolezza che “la coperta è corta”. 

“Per Confindustria – ha sottolineato – il primo intervento necessario era il taglio al cuneo fiscale, un intervento shock da 16 miliardi per i dipendenti con redditi sotto i 35mila euro. Le risorse c’erano, bastava tagliare del 2% la spesa pubblica. L’intervento in manovra, a nostro giudizio, è troppo timido. E anche sulla crescita le necessità degli imprenditori sono state deluse”.

Nel 2023, ha concluso Mareschi Danieli, “è probabile un rallentamento della crescita. Secondo noi tutte le risorse non destinate a contenere il caro energia dovevano essere focalizzate sulla crescita e in particolare sul sostegno agli investimenti delle imprese. Male, anzi malissimo, la mancata proroga, per il primo trimestre del 2023, della riduzione degli oneri di sistema alle utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kilowatt. L’impatto su tante piccole e medie imprese e soprattutto sulle medio-grandi sarà pesantissimo”.

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