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Regione

110 beni da valorizzare, intesa Regione-Demanio

Circa una novantina sono ex caserme, strade militari e palazzine non più utilizzate dall’Esercito. Potranno essere ceduti ai Comuni oppure immessi sul mercato. Tra questi l’ex palazzina ufficiali a Gemona del Friuli e il Museo militare di Palmanova ()

È stato siglato martedì 14 maggio a Udine un protocollo d’intesa tra la Regione e l’Agenzia del Demanio. L’obiettivo è l’avvio di iniziative di razionalizzazione, dismissione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici e di semplificazione delle procedure di trasferimento dei beni demaniali da Stato a Regione. Il protocollo – riporta in una nota la Regione –, prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per l’attuazione degli obiettivi comuni a partire dalla condivisione dei dati sul portafoglio di immobili pubblici che potranno essere ceduti agli enti locali. In alternativa i beni potranno essere immessi sul mercato. Secondo la Regione, presente con l’assessore regionale alle Finanze e Patrimonio, Barbara Zilli, si tratta di un passaggio operativo importante per soddisfare le esigenze in primis dei Comuni, con il duplice vantaggio di sgravare Regione e Stato dall’onere di gestire immobili non più di utilità strategica e di restituire beni alle comunità locali.

Gli immobili sono 110 e di questi 89 sono di proprietà del ministero della Difesa. Si tratta per lo più di ex caserme, strade militari o palazzine non più utilizzate dall’Esercito. Comuni e Regione hanno espresso interesse a poter entrare in possesso di un’altra ventina di beni considerati utili per finalità di sviluppo locale. Tra questi, ad esempio, l’ex palazzina ufficiali a Gemona del Friuli, il castello di Gradisca, il museo militare di Palmanova, il lungomare Trieste a Lignano, gli ex alloggi militari a Casarsa della Delizia e a Chiusaforte. Da questo protocollo la Regione intende dare impulso all’economia e avviare celermente il recupero di immobili in disuso e aree abbandonate. In una prima fase Regione e Demanio – si legge ancora nella nota – saranno impegnate nella raccolta di informazioni e condivisione delle reciproche banche dati. La Commissione paritetica sarà impegnata a velocizzare le procedure di dismissione. È prevista anche una collaborazione con gli ordini professionali.

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