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Regione

Case di riposo, situazione Fvg, fase due. Il punto di Riccardi

Obiettivo: tenere nelle residenze, ove possibile, gli ospiti positivi al Coronavirus. Il punto di Riccardi: i casi a Paluzza, la situazione del Fvg, il contagio tra i sanitari, la riorganizzazione degli ospedali, la fase due.

L’introduzione di una partecipazione strutturata delle Aziende per i servizi alla persona (Asp) ai lavori della task force dell’Azienda sanitaria di riferimento, in ordine alla gestione dell’emergenza Coronavirus nelle strutture protette, case di riposo in primis, al fine di mettere in atto una più funzionale integrazione sanitaria. Questa la proposta presentata al vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso della riunione in videoconferenza con il presidente di Federsanità Fvg, Giuseppe Napoli, e una rappresentanza dei vertici delle Asp. Come ha spiegato Riccardi, l’obiettivo, dopo aver messo in sicurezza il sistema ospedaliero con l’ampliamento delle terapie intensive, è quello “di affrontare ciò che sta fuori dai nosocomi, garantendo nelle case di riposo la salute di operatori e ospiti. Nel concreto, dobbiamo portare, come stiamo facendo, all’interno delle strutture, la competenza e le professionalità delle Aziende sanitarie, partendo dal principio, condiviso da tutti i responsabili, di tenere nelle residenze, ove possibile, gli ospiti positivi al Coronavirus, offrendo loro le cure e le terapie che riceverebbero in ospedale, evitando in questo modo un trasferimento non privo di rischi che comporterebbe tra l’altro una pericolosa sovraesposizione batterica”.

Il vicegovernatore, dopo aver richiesto a Federsanità Fvg una proposta per un maggior collegamento tra le Aziende sanitarie e le Asp, ha quindi condiviso l’idea di rendere formale una maggiore partecipazione delle stesse Aziende per i servizi alla persona nei processi operativi che le riguardano, al fine di offrire le migliori prestazioni sanitarie all’interno delle strutture.

Coronavirus, bene gli indicatori del Fvg.

Nella sua relazione Riccardi ha illustrato la catena di comando regionale, composta, oltre che dal presidente Fedriga (in rapporto quotidiano con il Comitato operativo nazionale) e dalle direzioni della Salute e della Protezione civile, anche da un board scientifico guidato dal professor Fabio Barbone, epidemiologo e direttore scientifico dell’Irccs Burlo Garofolo. “Da questa governance – ha sostenuto il vicegovernatore – discendono le scelte e le azioni che sono state intraprese: tra queste, i presidi pre-triage all’esterno delle strutture ospedaliere e dei penitenziari della regione, la gestione di 55mila chiamate al numero verde e 81.174 al 112, l’attività dei 3.178 volontari della Protezione civile Fvg impegnati nell’aiuto agli anziani per la consegna della spesa e dei farmaci e la distribuzione entro venerdì prossimo di 350mila mascherine ai nuclei familiari della regione”.

Il contagio tra i sanitari.

“La Regione – ha detto ancora – ha provveduto in maniera autonoma all’approvvigionamento dell’85 per cento dei dispositivi di protezione, colmando una difficile fornitura da parte dello Stato”.

La riorganizzazione degli ospedali.

Sul tema il vicegovernatore ha ricordato anche la solidarietà messa in atto nei confronti delle zone più colpite del Paese, ospedalizzando in Friuli Venezia Giulia nei reparti di terapia intensiva undici pazienti provenienti dalla Lombardia.

I casi alla residenza per anziani di Paluzza.

La “fase 2”.

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