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Regione

Fase 2, accelerarne attuazione, ok a linee guida

La Giunta Fvg delibera linee guida per «Coniugare tutela salute con la ripresa attività economiche»

Accelerare l’attuazione della Fase due in Friuli-Venezia Giulia, “coniugando la tutela della salute di lavoratori e cittadini con la tempestiva ripresa delle attività produttive ed economiche”. E’ l’obiettivo di alcune linee guida deliberate oggi dalla Giunta regionale, su proposta del governatore Massimiliano Fedriga. Il documento – spiega una nota della Regione – andrà a integrare i protocolli sottoscritti a livello nazionale e contiene misure da adottare nei luoghi di lavoro, interventi a supporto della ripresa lavorativa e sistema della mobilità. Tra le altre cose è prevista la possibilità di prenotare le corse del tpl automobilistico, entro tracciati predefiniti, attraverso call-center o app per i tragitti casa-lavoro.

“E’ essenziale – afferma Fedriga – evitare che gli spostamenti determinati da esigenze di lavoro producano assembramenti: ecco perché appare di estrema utilità attivare soluzioni alternative”. Tra gli elementi di “novità”, spiega la Regione, c’è anche un progetto di screening che, in collaborazione con il sistema scientifico regionale, permetterà di monitorare un campione di lavoratori e verificare, con indagini cliniche e demoscopiche, le varie tipologie di possibile esposizione al virus per stimare e testare, con modelli matematici predittivi, misure di prevenzione contro nuovi eventuali focolai. Quanto alla gestione degli accessi ai luoghi di lavoro, il documento – riporta la nota – “istituisce il presidio costante degli ingressi, con l’identificazione di lavoratori e fornitori, oltre alla rilevazione della temperatura corporea e/o l’acquisizione di dichiarazione sostitutiva del lavoratore di assenza di sintomatologia riferibile a Covid-19.

Il documento – si legge nella nota – “individua inoltre nel ricorso al lavoro agile, nel distanziamento delle postazioni di lavoro, nella riduzione della mobilità interna in ambito aziendale, nel contingentamento degli accessi alle aree comuni (ad esempio spogliatoi e mense), nell’adozione di piani di turnazione del personale e di misure volte a impedire assembramenti, nell’individuazione di procedure di accesso e contatto con i fornitori esterni che prevedano modalità, percorsi e tempistiche predefinite e infine nella gestione di riunioni ed incontri (prediligendo modalità di collegamento a distanza) gli strumenti funzionali a contrastare l’emergere di nuovi focolai”.

Sul versante delle misure di prevenzione igienico-sanitarie da adottare, le linee guida prevedono “l’utilizzo di soluzioni igienizzanti e di mascherine, la presenza di cartellonistica informativa sulle opportune misure comportamentali ed igieniche, la sanificazione periodica e l’igienizzazione giornaliera degli ambienti e degli strumenti di lavoro”. Viene inoltre riconosciuto “il valore delle attività di formazione a distanza e alla conciliazione delle esigenze casa-lavoro, favorendo l’applicazione di modalità operative flessibili” e “viene prevista la prosecuzione dell’utilizzo, nella fase di progressiva riattivazione delle attività, degli ammortizzatori sociali per i lavoratori le cui prestazioni non siano pienamente esigibili, consentendo, su base volontaria, la fruizione di ferie e permessi maturati”. Sulla gestione delle emergenze e tutela dei lavoratori “viene assicurata infine l’adozione di procedure per la gestione di casi sintomatici e potenzialmente positivi”.

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