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Regione

Mercato immobiliare in Friuli: compravendite in aumento, valori stabili

Pubblicato il borsino 2019, fotografia di tutta la provincia

Da Aiello a Visco, 112 comuni con focus approfondito dal capoluogo Udine ai più piccoli territori del Friuli, con i prezzi di acquisto e di affitto, a seconda delle condizioni, se si tratti di un edificio nuovo o da ristrutturare. Comprese le valutazioni dei terreni agricoli e di quelli edificabili.

L’Osservatorio del mercato immobiliare 2019 della Fimaa Confcommercio ritorna con una valutazione sull’andamento dei mesi precedenti. Negli obiettivi del sindacato, spiega il presidente del gruppo, Lino Domini, «l’Osservatorio si traduce in un’autorevole fonte di analisi dell’andamento dei prezzi. Il mercato, per rimanere competitivo, deve necessariamente rispondere a due requisiti fondamentali: trasparenza e massima disponibilità di informazioni, soprattutto in una provincia nella quale le distanze tra aree estremamente eterogenee sono ridotte e dove, a pochi chilometri di distanza, stanno emergendo o consolidandosi mercati come quello sloveno, croato e austriaco».

Il trend delle vendite in provincia

Quanto agli affitti, in Cormor si può trovare un mini non arredato per 300 euro al mese, mentre il tricamere arredato in centro può costare 1200 euro mensili. Nel borsino ci sono tutte le tabelle anche per uffici, negozi e capannoni.

«I prezzi di Udine sono calati attorno al 2% dal 2018 per gli immobili che sono in zona non appetibile o inseriti in condomini con spese di manutenzione importanti – sottolinea Domini –. Al solito la differenza la fa il modo in cui si presenta un immobile – pulizia, tinteggiatura, ordine –: tutti elementi che fanno aumentare il valore e riducono il tempo di vendita. Gli acquirenti valutano anche il costo delle spese condominiali, specialmente negli appartamenti che hanno il contabilizzatore dei consumi».

A mantenersi stabili, prosegue Domini, sono state invece le zone centro, ospedale e Chiavris, così come tutto il nuovo o ristrutturato in ogni area della città, «anche se c’è poco e con prezzi legati ai costi della qualificazione energetica. Il mercato, più in generale, si muove principalmente tra i 50.000 e i 110.000 euro. L’immobile bello, anche a prezzi alti, ha in ogni caso una nicchia di clientela disposta a spendere per questa tipologia importi con cifre a 6 zeri, al fine di investire su uso residenziale o casa principale». 

La richiesta? «Sul mercato delle locazioni e delle abitazioni indipendenti, con un aumento di vendite di immobili tra i 50 e gli 85 mq e riduzione sui tricamere, anche a causa di famiglie sempre meno numerose». Gli investimenti migliori, conclude Domini, «sono quelli che danno rendimenti annuali dal 6 all’8%, fatti per acquisti di immobili da locare a studenti, con costi per un posto letto variabili dai 210 ai 250 euro, o anche di immobili in centro storico, da riqualificare, che mantengono valore nel tempo anche grazie al Bonus casa».

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