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Salute

Influenza, prime avvisaglie anche in Friuli

L’intensità del contagio, secondo la rete dei “medici sentinella”, in Friuli si mantiene tra le più basse in Italia (meno di 6,54 malati ogni 1000 assistiti). ma proprio a ridosso del Natale ha fatto registrare il primo vero aumento della stagione. Più colpiti bambini e ragazzi

Baci e abbracci prima e durante le festività natalizie hanno colpito in fatto di contagi: sono 438.600, gli italiani che si stima siano stati colpiti dall’influenza nella settimana che fra il 19 al 25 dicembre, secondo l’ultimo monitoraggio della rete Influnet coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) grazie alle segnalazioni di 693 medici ‘sentinella’. Un brusco aumento rispetto alla settimana precedente, in cui erano stati 261.800, quasi 177.000 in più, con la curva epidemica dell’influenza che anticipa l’ascesa rispetto alle precedenti stagioni e che porta i casi complessivi dall’inizio della sorveglianza, a metà ottobre, a un totale di 1.329.900. Anche in Friuli-Venezia Giulia si assiste al primo vero brusco aumento dei casi di influenza (vicino al raddoppio), anche se l’intensità del contagio si mantiene ai livelli più bassi attualmente in Italia, inferiore al livello dei 6,54 malati ogni mille assistiti dai “medici sentinella”.

Ad essere più colpiti bambini e ragazzi, per i quali l’incidenza è raddoppiata rispetto alla settimana fra il 12 e il 18 dicembre. Se infatti il valore dell’incidenza totale è pari a 7,23 casi per mille assistiti, nella fascia di età 0-4 anni è pari invece a 21,10 casi per mille assistiti, in quella 5-14 anni a 13,51, mentre scende nella fascia 15-64 anni a 5,99. In tutte le Regioni italiane – evidenzia il rapporto Influnet – è iniziato il periodo epidemico, tranne in Basilicata. In Piemonte, Valle d’Aosta, nella provincia autonoma di Trento, in Emilia-Romagna, nelle Marche e in Campania si osserva un’incidenza pari o superiore a 10 casi per mille assistiti, anche se si specifica che l’incidenza in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato i loro dati.

Il virus influenzale quest’anno non solo colpirà un maggior numero di persone ma che rischia di fare più male del solito perché maggiormente aggressivo. I virus A/Hong Kong (H3N2) e B/Brisbane contengono infatti piccole mutazioni che predispongono a una maggiore circolazione dell’influenza. Questo perché né i bambini, né le persone a rischio che solitamente si vaccinano possiedono gli anticorpi che fungono da barriera. Quando aspettarsi l’influenza 2017? Il picco tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Secondo la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) si è vaccinato più del 50% di chi ha superato i 65 anni e il 20% dei malati cronici, che hanno diritto alla prestazione gratuitamente. Il tutto con un aumento generalizzato del 10% e con il 25% di anziani che ha esteso la copertura anche alla polmonite. La campagna vaccinale si chiude il 31 dicembre, c’è quindi poco tempo per vaccinarsi.

Il caldo rallenta ma non ferma il diffondersi dei virus, favorito da baci e abbracci natalizi

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