Le Agenzie per l’ambiente di Friuli-Venezia Giulia e Lombardia si preprano a rintracciare e analizzare nuovi “inquinanti emergenti” potenzialmente pericolosi
Le Agenzie per l’Ambiente del Friuli Venezia Giulia e della Lombardia sono state individuate dal ministero dell’Ambiente e dall’Ispra, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, quali laboratori di riferimento nazionale per i rilievi sui cosiddetti “nuovi inquinanti emergenti”.
I due laboratori – in sinergia tra loro per quanto riguarda le metodiche, le tempistiche e il tipo di analisi – saranno dunque chiamati ad effettuare le analisi su 25 punti distribuiti in tutto il territorio nazionale nei quali verranno prelevati campioni di acque superficiali interne e marino-costiere.
Gli “inquinanti emergenti” sono sostanze particolari che è ora necessario ricercare nell’ambiente per effetto di nuove normative europee. Sono composti di uso comune, introdotti nell’ambiente dall’uomo attraverso le pratiche agricole o le acque di scarico, che la comunità scientifica ritiene potenzialmente pericolosi per gli ecosistemi acquatici o la catena alimentare.
Tra queste rientrano alcuni pesticidi ma anche le sostanze contenute nei prodotti definiti “personal care” (saponi, shampoo, cosmetici), nei farmaci, oppure in prodotti per la pulizia e l’igiene degli ambienti, che possono finire nelle acque superficiali e sotterranee.
In questo elenco di sostanze, denominato “watch list”, sono inserite sostanze di uso molto comune, come, ad esempio, il 17-alfa-etinilestradiolo (principio attivo della pillola anticoncezionale), l’antinfiammatorio Diclofenac, alcuni conservanti alimentari, i fungicidi Methiocarb e Oxadiazon, gli insetticidi Neonicotinoidi, gli antibiotici Macrolidi (Eritromicina, Claritromicina, Azitromicina).
L’indagine rientra in un progetto più ampio che vede coinvolto il ministero dell’Ambiente, Ispra e tutte le Agenzie regionali
(Arpa) e provinciali per l’Ambiente (Appa). Obiettivo del progetto è l’individuazione delle sostanze “prioritarie”, quelle cioè da ricercare nei prossimi anni attraverso i piani di controllo e di monitoraggio ambientale definiti dalla Comunità europea.
La ricerca di questi nuovi inquinanti risulta particolarmente difficoltosa dal punto di vista tecnico poiché, in base alle norme Ue, i laboratori devono essere dotati di strumentazioni molto sofisticate, in grado di rilevare le sostanze in tracce anche infinitesimali. Arpa FVG e Arpa Lombardia sono tra i primi enti pubblici ad essersi già dotati di queste attrezzature e possono dare pertanto avvio ad una prima campagna di campionamento e analisi.
Questo progetto rappresenta anche un primo esempio di attuazione del “Sistema nazionale di protezione dell’ambiente”, che vede Ispra e le varie Agenzie regionali operare assieme, coniugando attività e competenze.
Il monitoraggio dei “nuovi inquinanti emergenti” andrà ad integrare e migliorare il piano di monitoraggio ordinario delle acque, monitoraggio che Arpa FVG realizza periodicamente secondo le indicazioni regionali.
In tale piano, nel quadriennio 2016-2019 sono previsti campionamenti mensili per la caratterizzazione chimica di circa 200 corpi idrici (acque superficiali interne, di transizione e marino-costiere). I punti di monitoraggio sono stati definiti in conformità alle specifiche previste dalle più recenti direttive europee.